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Redazione Salute
È la dilatazione di un vaso arterioso del cranio. Spesso è di piccole dimensioni, non dà sintomi e la diagnosi avviene in modo casuale. Tra le cause: alcol, fumo, droghe, aterosclerosi, ipertensione, trauma cranico
Kim Kardashian, 45 anni, ha raccontato in un teaser della settima stagione del reality «The Kardashians» di avere un aneurisma cerebrale, scoperto grazie a una risonanza magnetica.
Che cos’è
Di cosa si tratta? L’aneurisma cerebrale è la dilatazione di un vaso arterioso del cranio. La sua rottura è molto pericolosa perché causa un’emorragia che provoca fuoriuscita di sangue nei tessuti del cervello e può essere fatale, ma la maggior parte degli aneurismi cerebrali ha dimensioni molto piccole (intorno a 5 mm) e non dà alcun segno della propria presenza. Si calcola che circa una persona su 50 ne abbia uno o più. Aneurismi di dimensioni maggiori possono dare disturbi (mal di testa, debolezza, difficoltà di parola o di equilibrio), in particolare nel caso in cui comprimano le strutture adiacenti.
La rottura
La rottura di un aneurisma avviene raramente ed è molto grave. Quando un aneurisma si rompe, il sangue si riversa quasi sempre all’interno delle meningi che avvolgono il cervello (dove dovrebbe esserci solo liquor), dando luogo alla cosiddetta emorragia subaracnoidea.
Sintomi
I sintomi tipici dell’emorragia subaracnoidea (che colpisce 10 persone su 100mila) sono mal di testa intenso e improvviso; nausea e vomito; rigidità nucale; dolore agli occhi, alla schiena o alle gambe; deficit motori; sensibilità alla luce; talvolta perdita di coscienza. In presenza di questi sintomi occorre chiamare subito il 112/118 o andare in Pronto Soccorso.
La diagnosi
La diagnosi di aneurisma cerebrale spesso avviene in modo casuale. Le indagini che servono a indagare la presenza di queste dilatazioni sono angiografia a sottrazione digitale, tomografia computerizzata, risonanza magnetica e angio-risonanza magnetica.
Trattamenti
Un aneurisma può essere trattato con intervento neurochirurgico o endovascolare. La scelta viene fatta dall’equipe di neurochirurghi e neurointerventisti, tenendo in considerazione diversi fattori: dimensione della dilatazione, età e condizioni generali del paziente. In molti casi, però, gli aneurismi non richiedono interventi e possono essere semplicemente monitorati.
Le cause
Esistono fattori di rischio ereditari (storia familiare di aneurismi; deficit di alfa-glocoidasi; deficit di alfa 1-antitripsina; malformazioni artero-venose; restringimento aortico; sindrome di Ehlers-Danlos, Klinefelter e di Noonan; displasia fibromuscolare; rene policistico; sclerosi tuberosa; teleangectasia emorragica ereditaria) e fattori di rischio acquisiti (età sopra i 40 anni; alcol; fumo di sigaretta; droghe; aterosclerosi; ipertensione; trauma cranico).
I consigli
Per prevenire l’insorgenza di un aneurisma cerebrale si può agire sui fattori di rischio modificabili. In particolare è consigliato smettere di fumare, eliminare il consumo di alcol e droghe, tenere sotto controllo la pressione arteriosa.
25 ottobre 2025 ( modifica il 25 ottobre 2025 | 13:26)
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