di
Adriano Barrì
Piazza Affari dall’autunno 2023 a oggi è quasi raddoppiata. Da Leonardo a Unicredit, da Banco Bpm a Saipem e Buzzi Unicem: ecco chi può restare protagonista della cavalcata tra cedole e crescita
Tre anni fa partiva il nuovo ciclo Toro dei mercati: a Wall Street l’S&P500 ha sfiorato il raddoppio, mentre Piazza Affari ha fatto poco meno, con un progresso nell’ordine del +97%. A questo punto il dibattito è aperto: i tempi sono maturi per una correzione o c’è ancora spazio per correre?
In Italia, il banco di prova arriverà a novembre, quando le blue chip pubblicheranno i conti: un passaggio chiave dopo un triennio in cui alcuni titoli dell’Ftse Mib hanno corso molto più dell’indice. L’Economia del Corriere ha messo sotto osservazione le performance a tre anni, i rendimenti da dividendo, già distribuito, e le grandezze di mercato: i risultati offrono una bussola per capire chi ha spinto il rialzo e cosa aspettarsi adesso.
Il titolo-simbolo del triennio è Leonardo, protagonista assoluto con un +590,7%: la domanda globale di sicurezza, gli ordini in accelerazione e la ristrutturazione industriale hanno spinto il gruppo aerospaziale ai vertici d’Europa. La cedola resta contenuta (1,0%), ma il mercato oggi guarda più alla crescita che al reddito, in attesa di trimestrali che confermino la qualità del backlog (ordini arretrati).
Per Equita Sim che ha da poco confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 55 euro la corsa non è finita. «La Germania — spiegano gli analisti — ha ufficializzato l’ordine per 20 Eurofighter del valore di 3,75 miliardi di euro, che si aggiunge ai 38 già ordinati. Tipicamente la quota di Leonardo, coinvolta nella fornitura dell’avionica all’interno del consorzio, è il 36% del valore della commessa per cui circa 1,4 miliardi. Riteniamo che il contratto sia in buona parte già incluso nel business plan ma non escludiamo che possa contribuire a migliorare l’order intake del 2025». Tra le banche, Unicredit è la seconda forza del listino nel triennio con un +458,5%, spinta da disciplina sul capitale e ritorni agli azionisti sotto la guida di Andrea Orcel. il rendimento dell’ultima cedola resta competitivo con i titoli di Stato sfiorando il 4% anche se è presto per dire cosa accadrà il prossimo anno alla luce dell’aumento della tassazione allo studio da parte del governo. Il mercato vorrà inoltre capire se, con il ciclo dei tassi in graduale discesa, i margini d’interesse riusciranno a restare su livelli adeguati: le trimestrali diranno se la corsa può proseguire o ha bisogno di fiato.
Il nuovo ciclo della Pop Sondrio
Incertezza che pesa sul giudizio di Banca Akros ha avviato la copertura su Unicredit con raccomandazione neutral e prezzo obiettivo a 65 euro. «Il focus di Unicredit ora è principalmente sulla crescita organica abbinata a selezionate opportunità fuori dall’Italia» spiegano gli analisti, secondo cui «la remunerazione degli azionisti è attesa rimanere elevata, anche se più in linea con la media del settore». Il fronte «value» del credito vede Banco Bpm con un poderoso +325,2% nel triennio e un dividend yield dell’8,2%, mix che resta appetibile per i portafogli a caccia di rendimento.
Anche Banca Popolare di Sondrio ha fatto molto bene, con cedola distribuita che rende il 6,0% sui prezzi attuali; qui, però, peseranno le letture post-Opas Bper sul perimetro e sul profilo di redditività futura.
Non solo finanza
Fuori dalla finanza brillano Saipem (+261,3% a tre anni) e Iveco Group (+249,6%), due storie industriali molto diverse ma accomunate dalla leva della domanda globale: energia e grande trasporto che ha portato Tata a lanciare un’Opa. Nel caso di Saipem, il rendimento passato pari al 7,0% aggiunge un cuscinetto in vista di trimestrali che dovranno confermare la qualità del portafoglio ordini. Sul titolo Banca Akros ha confermato la raccomandazione buy e il prezzo obiettivo a 3 euro dopo che il gruppo, si è aggiudicato, tramite un consorzio, tre nuovi contratti offshore per un progetto in Azerbaijan. Il valore complessivo dei contratti è di circa 700 milioni di dollari e la quota di Saipem ammonta a 600 milioni di dollari. Per gli analisti si tratta «chiaramente di una buona notizia».
Buzzi Unicem e Telecom
Fra i titoli a metà tra performance stellari e il benchmark troviamo Buzzi Unicem (+203,8%) e Telecom Italia (+182,7%). Il primo cavalca il ciclo delle costruzioni e potrebbe sorprendere se la domanda europea tenesse. Il secondo, non è appetibile per la cedola, nulla nell’ultima stagione, e i conti di novembre dovranno confermare il percorso di rilancio commerciale.
Il quadro che emerge è quello di una Piazza Affari a trazione industriale e finanziaria: chi ha corso di più lo ha fatto perché agganciato a trend secolari come difesa, reti energetiche o perché ha restituito capitale agli azionisti in modo massiccio come le banche. Ma la fase che si apre con le trimestrali richiede selettività: i titoli growth dovranno confermare volumi e ordini, i dividend la sostenibilità delle cedole in un ciclo dei tassi diverso da quello che ha alimentato i record del 2024.
25 ottobre 2025 ( modifica il 25 ottobre 2025 | 17:49)
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