di
Leonard Berberi

L’approvazione del cda Mef-Lufthansa. Nel 2026-2030 maggiore attenzione anche al Mediterraneo. Il ceo Eberhart: così la compagnia avrà uno sviluppo sostenibile. Il presidente Pappalardo: vettore strategico nel sistema Paese

Dopo diverse settimane di lavoro e di confronto, Ita Airways si dota di un nuovo piano industriale per il periodo 2026-2030, la finestra temporale nella quale l’azionista industriale oggi di minoranza, Lufthansa, dovrebbe salire prima al 90% e poi al 100%. Il consiglio di amministrazione del vettore tricolore (oggi al 59% del ministero dell’Economia) ha approvato i pilastri alla base di quella che sarà la nuova fase di Ita. 

Focus sul lungo raggio

Si punta ad avere ancora più voli intercontinentali – sia in termini di nuove destinazioni, sia di aumento di frequenze – verso Americhe, Asia e Africa, la flotta sarà composta in media da 100 aerei, tutti di nuova generazione e più sbilanciato verso quelli a corridoio doppio, utilizzati per i collegamenti di lungo raggio. E maggiori sinergie sia con il gruppo Lufthansa, sia con i partner internazionali nell’ambito dei voli in codeshare e delle due joint venture (una con United Airlines e Air Canada nel Nord America, l’altra con All Nippon Airways in Giappone).



















































Il ruolo di Fiumicino

In un comunicato l’azienda sottolinea i tre obiettivi principali: rafforzamento della posizione competitiva (anche in Italia), sviluppo del network e della flotta per ampliare le destinazioni intercontinentali in partenza dall’hub di Roma Fiumicino e consolidamento nel gruppo Lufthansa, “il quarto al mondo per importanza, come leva strategica per capitalizzare sinergie operative, commerciali e tecnologiche di rilievo, favorendo una maggiore
competitività, l’accesso a nuovi mercati e un costante processo di innovazione nei servizi destinati ai passeggeri”.

Le aree collegate

La nota non anticipa nulla sui nuovi collegamenti. Ricorda che nel piano è prevista l’apertura di nuove rotte “con destinazioni strategiche in Nord America, Sud America, Asia e Africa, andando a cogliere le opportunità offerte dai mercati in crescita e rispondendo alla domanda di una
clientela sempre più internazionale”. In parallelo, però, Ita “prevede sviluppi anche sul territorio europeo e nel bacino del Mediterraneo, sfruttando le sinergie con i partner commerciali per offrire connessioni rapide ed efficienti”. 

Le rotte sotto esame

Nelle settimane passate il Corriere ha svelato che all’interno dell’azienda si lavora sull’apertura di diverse destinazioni come Mumbai, Newark (l’altro scalo di riferimento di New York dove vola United), Houston, Singapore e Osaka. Altrove, come Buenos Aires, si punta a un aumento delle frequenze settimanali. Mentre non è esclusa qualche ulteriore apertura nel Sud America, magari con qualche località in Brasile in aggiunta alle già collegate Rio de Janeiro e San Paolo.

La flotta rinnovata

Per quanto riguarda la flotta ogni anno del piano entrerà in servizio un velivolo aggiuntivo di lungo raggio che affiancherà anche l’uscita degli aerei più vecchi che volano ancora oggi (come gli Airbus A330). Da inizio 2026 è previsto poi l’ingresso del vettore tricolore in Star Alliance e nel 2027 è atteso il via libera alle due joint venture (chiamate A++ e J+): passaggio cruciale questo delle jv perché consente ai vettori di coordinare voli, prodotto, tariffe e di condividere i ricavi.

Le opportunità di lavoro

Quanto all’occupazione “a partire dal 2026 verrà implementato un programma di crescita e valorizzazione del personale, strettamente connesso all’evoluzione della flotta e del network della compagnia”, spiega il vettore nella nota. “Poniamo le basi per continuare ad essere il vettore italiano di riferimento con un ruolo strategico nel sistema
Paese e ad incrementare la connettività con il resto del mondo”, commenta Sandro Pappalardo, presidente di Ita.

L’obiettivo al 2030

“Il piano industriale approvato rende possibile uno sviluppo sostenibile di Ita grazie alle sinergie con il gruppo Lufthansa”, aggiunge Joerg Eberhart, amministratore delegato e direttore generale dell’aviolinea tricolore. “Con l’espansione del network, l’adozione di tecnologie di ultima generazione, gli accordi con grandi partner globali e l’impegno verso l’eccellenza del servizio riusciremo a convincere, da qui al 2030, sempre più passeggeri che partono non solo dall’Italia ma anche da altri Paesi per venire in Italia a scegliere Ita, creando opportunità lavorative attraenti e indotto per l’industria del trasporto aereo”.

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30 luglio 2025 ( modifica il 30 luglio 2025 | 17:03)