Le parole dell’allenatore nerazzurro alla fine della partita contro il Napoli che è finita tre a uno
È la terza sconfitta in campionato per l’Inter di Cristian Chivu che non riesce a confermarsi anche al Maradona dopo la vittoria in trasferta contro la Roma e quella in Champions contro l’Union SG. L’alleantore nerazzurro ha commentato così la sconfitta in casa del Napoli della sua Inter , per tre a uno, ai microfoni di DAZN:
-Le parole di Marotta sul rigore e la reazione dell’Inter dopo il rigore subito e poi perché non avete ribaltato?
Voglio parlare di calcio e della parttia. Di quello che di buono nel primo tempo abbiamo fatto. Siamo stati in partita, abbiamo preso quasi due pali, abbiamo poi forzato la reazione nel secondo tempo e abbiamo perso equilibrio per riprendere la prima partita. Abbiamo incassato il secondo gol e abbiamo poi reagito con il rigore. Abbiamo perso energie a litigare con la loro panchina e non siamo poi quindi stati in grado di ribaltare la partita.
-Ma presi gol che di solito l’Inter non prende?
Lo spreco di energie buttate al vento, per niente. Dovevamo capire dinamiche, situazioni e momenti. Il secondo gol è la percezione del pericolo. Eravamo in tanti e una palla di Spinazzola ci ha trovato impreparati, non siamo stati in grado di reagire al taglio di McTominay che avevamo visto. Al terzo gol eravamo in superiorità e non si deve subire quello che abbiamo subito.
-Inter difesa e protetta sempre, stasera?
È quello che sto facendo. Sono fiero di quello che stanno facendo i ragazzi. Sono ancora più fiducioso di prima, ho visto un gran primo tempo. Perché ho visto nonostante l’entusiasmo del Napoli siamo stati bravi, anche a soffrire, e abbiamo provato a fare la partita. Poi il calcio è quello che è e serve attenzione e lucidità, forse qualcosa nel secondo tempo ci è mancato.
Non so che è successo e non mi interessa. Ma dirò ai ragazzi che non si devono sprecare energie così per litigare con la panchina avversaria. Non possiamo buttare al vento quanto di buono fatto perchè vogliamo litigare. Dobbiamo pensare al gioco e a dove vogliamo arrivare.
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