di
Gaia Piccardi

Sinner batte per la 12ª volta De Minaur e oggi gioca in finale a Vienna contro Zverev, che fa sfumare il derby con Musetti. Jannik è consapevole delle difficoltà: «Dovrò servire molto meglio»

Il Duomo di Santo Stefano di Lego che gli regalano a fine match, cioè il simbolo di Vienna, gli strappa il sorriso più largo di tutto il torneo. Spesso ci si dimentica che Jannik Sinner ha solo 24 anni: uscire con il cappuccio della felpa in testa per comprare mattoncini sulla Fifth Avenue è stato il massimo della vita sociale che si è concesso a New York. 

Jannik tritura Alex De Minaur per la 12ª volta consecutiva (due set vinti in totale dall’aussie), accetta volentieri il cadeaux e guarda alla finale di oggi con Alexander Zverev (qui dove vederla) con il solito, prudente, ottimismo: «Sarà una partita molto fisica, in cui il servizio conterà parecchio. Con Alex non sono stato perfetto alla battuta. Dovrò migliorare».



















































Avanti così verso le Atp Finals, passando dal Master 1000 di Parigi (bye e poi secondo contro il vincente di Michelsen-Bergs) con la velocità di crociera sinneriana che costringe De Minaur a una violenza che non gli appartiene e di cui, nel secondo set, paga pegno. Chi si avvicina a Sinner, muore. L’aggancio del 3-3 che costa all’azzurro il primo break viennese prelude al crollo: lo sforzo disumano di reggere il passo da videogioco del diavolo di Sesto non è gratis. Sul veloce indoor, il ritmo dell’ex n.1 non lo regge nessuno. Nemmeno Alcaraz. Figuriamoci il ragazzo di Sydney, straordinario atleta che ogni volta si riscopre fragile al cospetto del migliore al chiuso. L’australiano subisce il break del 4-3 da un avversario impaziente di chiudere, capace di disegnare le righe: 6-3, 6-4.

Come nel 2023, quando in finale sconfisse Medvedev, Vienna è dolce per il campione in missione per conto di se stesso. Il derby con Lorenzo Musetti sfuma per colpa di Zverev che ritrova servizio e colpi. Peccato perché il toscano arrivava da una bellissima striscia con il tedesco: l’Olimpiade e Vienna l’anno scorso, Roma a maggio. 

Assistito nel box da Corrado Barazzutti, mentre coach Tartarini si è preso un meritato turno di riposo, Lorenzo non regge l’urto di un buon Zverev. Sul 3-3 le prime due palle break del match: Lorenzo è bravo ad annullarle con il servizio e con un’autorevole discesa a rete. Ma sulla terza un nastro beffardo indirizza il set verso la Germania. Musetti si disunisce, arretra verso i teloni, subisce l’inerzia del tedesco, che si annette il set con uno smash: 6-4. Nella seconda frazione, l’azzurro ha il merito di restare nel match: comincia un testa a testa tra battitori aggrappati al servizio, vitale sul veloce indoor. Si procede appaiati fino al 5-5; poi, drammaticamente, il turno di servizio vacilla: un pallonetto oltre la riga, dopo aver chiamato Zverev a rete, spegne la sfida. 6-5, 7-5. 

Continua la rincorsa di Musetti alle Atp Finals: alla vigilia di Parigi indoor, l’ultimo assalto alla diligenza, si conferma n.8 del ranking e della Race per Torino. Allez. Sinner è generoso nell’investirlo del ruolo di leader in Davis, dove mancherà: «Farà un buon lavoro. Avrà dietro una grande e giovane squadra. Anche quando ho giocato io, non ero solo. Bolelli è il più esperto: le sue conoscenze serviranno. A Bologna ci sarà un bel mix di giocatori: il doppio è forte, in singolare ci sono varie opzioni».

Sistemata l’eredità in coppa, Jannik può pensare alla finale con Zverev, l’ottava stagionale su dieci tornei giocati (tre vittorie, di cui due Slam). Oggi incroceranno le racchette i due finalisti dell’Australian Open di gennaio, la lezione di tennis (gratis) che spedì il tedesco dallo psicologo e dentro una profondissima crisi di fiducia. Eppure, in una stagione in cui ha accumulato fin qui 21 sconfitte su 52 partite, Zverev è ancora n.3 del ranking. Parte nettamente sfavorito benché conduca 4-3 i precedenti con il barone rosso (che ha vinto gli ultimi due): andrà tenuto a bada con il servizio e freddato con i colpi a rimbalzo, che Sinner in questa stagione del tennis maneggia molto, ma molto meglio di lui.

26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 07:00)