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Redazione Economia
La riduzione dell’aliquota Irpef, dal 35 al 33%, porta benefici in busta paga per circa 3 milioni di statali. Sommando l’agevolazione al 15% sui premi di produttività chi guadagna 50mila euro spunta 664 euro in più all’anno
Tra le misure per sostenere il potere d’acquisto delle famiglie è prevista una serie di norme che vanno a toccare gli stipendi, gli aumenti retributivi, gli straordinari, il trattamento salario accessorio, i premi di risultato e anche i buoni pasto. L’obiettivo, si legge all’articolo 4 del disegno di legge della manovra di Bilancio, è di «favorire l’adeguamento salariale al costo della vita e di rafforzare il legame tra produttività e salario». Per l’aumento dei contratti del 2025 e 2026 la tassazione scende al 5%.
Gli aumenti contrattuali
La misura riguarderà 3,3 milioni di dipendenti, ma solo con un reddito lordo inferiore ai 28 mila euro. Detassati per tutto il 2026 anche straordinari, festivi e lavoro notturno per tutti i lavoratori dipendenti con redditi lordi fino a 40 mila euro e per un massimo di 1.500 euro. Per sopperire alla «eccezionale» mancanza di offerta di lavoro, per i lavoratori del turismo, del commercio e delle terme su notturni e straordinari viene invece applicata una maggiorazione del 15% dal primo gennaio 2026 al 30 settembre 2026. Viene ridotta poi dal 5% all’1% la tassazione dei premi di risultato e aumenta il tetto da 3 mila a 5 mila euro. Detassati i buoni pasto elettronici fino a 10 euro (da 8).
La riduzione dell’aliquota Irpef dal 35 al 33% fino a 50mila euro
Per i dipendenti pubblici gli stipendi saliranno anche grazie al pacchetto fiscale inserito nella manovra. Un beneficio totale che potrà arrivare fino a sfiorare, nel suo massimo, i 56 euro al mese, vale a dire 664 euro l’anno, spiega il quotidiano il Messaggero. La riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35 per cento al 33 per cento, a partire dal primo gennaio del prossimo anno, porta ad un beneficio annuo che varia in funzione del reddito. Si va dai 144 euro annui a 30 mila euro di reddito, ai 384 euro a 40 mila, fino ad arrivare ad un massimo di 440 euro l’anno a partire dai 50 mila euro (il beneficio si azzera alla soglia dei 200 mila euro di reddito). Nello scaglione della “classe media”, quello cioè che va da 28 a 50 mila euro di reddito, sono ricompresi praticamente tutti i lavoratori pubblici (con l’eccezione per i soli dirigenti).
Quanto guadagnano gli statali
Secondo i dati della Ragioneria dello Stato, i dipendenti del comparto della Sanità guadagnano in media 43 mila euro l’anno, quelli delle Funzioni centrali (vale a dire ministeri, Inps, Inail e Agenzie fiscali), sfiorano i 41 mila euro, rileva ancora il Messaggero. Più in basso ci sono solo le Funzioni Locali (Comuni e Regioni) con i loro 33.700 euro medi lordi annui, e la Scuola, con i docenti e il personale Ata, fermi ad una retribuzione di poco superiore a 33 mila euro lordi medi annui. Il taglio dell’aliquota Irpef dal 35 per cento al 33 per cento, darà un beneficio mensile che oscilla da 12 a 37 euro a seconda del reddito.
La flat tax sui premi di produttività
La norma prevede che anche sui premi di produttività, e sulle indennità fisse e variabili, pagate dalle amministrazioni di appartenenza dei dipendenti pubblici, sia applicata invece della normale aliquota marginale Irpef, una “cedolare secca” del 15 per cento. Questo però con due precise soglie. La prima è che la retribuzione annua del dipendente pubblico che riceve il bonus, non deve superare i 50 mila euro lordi. La seconda soglia, invece, riguarda il premio, il bonus o l’indennità massima percepita durante l’anno, che può godere della tassazione agevolata. Questa soglia è stata fissata a 800 euro. Si tratta di un limite inferiore alla media dei premi pagati nella Pubblica amministrazione che è di 1.200 euro l’anno. Sommando il taglio Irpef alla detassazione dei premi, un dipendente pubblico che guadagna 40 mila euro l’anno, avrà un aumento da “detassazione” in busta paga di 32 euro al mese. Il massimo, poco più di 56 euro (pari a 664 euro l’anno), lo raggiunge chi guadagna 50 mila euro, secondo i calcoli del quotidiano.
26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 08:57)
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