Più di 320 ricoveri in psichiatria con un aumento di oltre il 14% rispetto al 2023, più di 5 mila e 20o pazienti in carico ai servizi di Salute Mentale per gli adulti, tre suicidi al mese – per un totale di 35 all’anno – più di cento Tso (Trattamenti Sanitari Obbligatori) nel 2024, secondo gli ultimi dati ufficiali disponibili.
Più di 17 mila e 600 persone hanno avuto almeno una prestazione dal Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche. Come stanno le parmigiane e i parmigiani, qual è la qualità della loro vita e soprattutto della loro salute mentale?
Abbiamo tentato di costruire un quadro della situazione, partendo dai dati forniti dal Dipartimento di Salute Mentale di Parma dell’Ausl di Parma e parlando con Pietro Pellegrini, punto di riferimento da anni dalla psichiatria parmigiana, Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Parma.
Dottor Pellegrini, come stanno i parmigiani e le parmigiane dal punto di vista della salute mentale?
“La tendenza degli ultimi anni è di un aumento costante delle persone prese in carico all’interno dell’ambito della salute mentale adulti. Tra il 2022 e il 2023 si è registrato un aumento del 9.6% delle persone che hanno avuto contatti con i Centri di salute mentale: si è passati da 7.843 a 8.599. Nel 2024 si è registrato un ulteriore aumento di questo dato.
Vi sono stati più di 320 ricoveri nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura con un aumento di oltre il 14% rispetto al 2023, più di cento Tso (Trattamenti Sanitari Obbligatori) più di 5 mila e 200 pazienti in carico ai servizi di Salute Mentale per gli adulti.
“C’è poi il tema della sofferenza giovanile, che coinvolge solo una parte limitata dei giovani. Siamo in una fase di cambiamento e di trasformazioni epocali. I giovani si confrontano, sempre di più, con l’idea di ricreare un senso e un futuro e sono molto preoccupati anche per le sorti del pianeta.
“Cambia la composizione delle famiglie, più del 40% sono composte da una sola persona. Il modello di welfare, basato sul modello famigliare con più persone, si deve adattare al nuovo quadro. Negli anni Ottanta gli ultra 65enni erano il 12%, oggi siamo a oltre il 25%. La solitudine correla con il decadimento cognitivo e la depressione. Il sistema sanitario sta cercando di adattarsi a questi cambiamenti”.
“Per quanto riguarda i disturbi alimentari stiamo progettando una Casa Faro, cioè un day service con servizi specialistici. In Italia tre milioni di persone soffrono di disturbi alimentari. C’è stato un forte incremento dei minori che accedono al pronto soccorso per disturbi alimentari: nel 2023 sono stati 448, di cui il 28% minorenni, il 40% tra i 18 e i 34 anni. Nel 2021 i casi erano circa 330. C’è stata una tendenza all’aumento nel periodo del post Covid. Anche la depressione colpisce prevalentemente la popolazione femminile”.
Poi c’è il triste tema dei suicidi, nel 2024 a Parma sono stati tre al mese…
“Nel 2024 a Parma, secondo gli ultimi dati disponibili, ci sono stati 35 suicidi, in pratica tre al mese. Sono sette persone erano in cura presso il Dipartimento di Salute Mentale. Nel 2023 i suicidi erano stati 33, tra i due anni non c’è stata una variazione significativa. Si sono tolti la vita soprattutto persone di sesso maschile: 25 su 35 nel 2024”.
Da diversi anni viene monitorato il fenomeno dei suicidi nella popolazione generale. Il 15% circa è costituito da persone in cura per disturbi mentali, segno che vi è una sofferenza diffusa, legata a molteplici ragioni sanitarie, familiari, sociali ed economiche.
“Per quanto riguarda i Trattamenti Sanitari Obbligatori nel 2024 sono stati 106, in aumento rispetto al 2023, quando erano stati 101. In generale si è registrato un incremento di questi interventi dopo il Covid. Anche per quanto riguarda i disturbi del comportamento alimentare e dello spettro autistico la domanda è in crescita. I primi coinvolgono in maniera significativa i minori e soprattutto le donne, con rapporto femmine/maschi di nove a uno”.
Pietro Pellegrini, Direttore del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche dell’Ausl di Parma
Quali sono, secondo lei, le cause di questa tendenza all’aumento dell’instabilità personale?
“In questo periodo si intrecciano molte crisi: da quella post pandemia alle povertà crescente, le tensioni internazionali si riflettono anche sull’interiorità delle persone e sulle relazioni tra le persone. La grande instabilità internazionale, la crisi del clima e i temi legati alle migrazioni, stanno determinando un cambiamento anche interno. La salute mentale, infatti, dipende da fattori genetici ma anche da fattori sociali e ambientali”.
“Per quanto riguarda la salute mentale dei bambini e dei giovanissimi la scuola sta facendo un grandissimo sforzo, si sta facendo carico di una quota di studenti che sono portatori di disabilità ed hanno bisogno di educativi speciali. Tra i ragazzini stanno emergendo fenomeni come l’uso di sostanze, i comportamenti autolesionistici e il ritiro sociale”.
Più di 17 mila e 600 persone hanno avuto almeno una prestazione
In termini assoluti, nel 2024 le persone con almeno una prestazione erogata da un Servizio del DAISM-DP (Dipartimento Salute Mentale e Dipendenze Patologiche) sono state complessivamente 17.634 (erano 17.081 nel 2023). Durante l’anno, alcune di queste possono avere avuto accesso a più aree.
Analizzando la distribuzione per genere, si nota una prevalenza di maschi rispetto alle femmine. Tra i
maschi, si osserva una percentuale più elevata di minorenni, di utenti stranieri e di soggetti presi in carico.
La percentuale di donne che hanno avuto accesso al DAI-SMDP mostra notevoli variazioni tra le diverse
aree disciplinari: il 39% nella NPIA, il 58% nella SMA e il 19% nelle DP.
Nel 2024, il numero di persone di cittadinanza straniera che hanno avuto accesso ai servizi è stato 3.219 (18%),
rispetto ai 3.214 (19%) registrati nel 2023. La maggioranza di questi individui sono maschi (61%), con un’età media di 23 anni, significativamente inferiore rispetto all’età media di 37 anni degli italiani. Analizzando gli accessi tra le diverse aree disciplinari, si nota una considerevole disomogeneità: i cittadini stranieri rappresentano il 28% degli accessi nella NPIA, 11% nella SMA e 18% nelle DP.
Per la salute, compresa quella mentale, il primo riferimento sanitario sono i Pediatri di Libera Scelta e i Medici di Medicina Generale che conoscono bene le persone, le loro famiglie e condizioni di vita nonché tutti gli aspetti relativi alle salute. Sono infatti in crescita le polipatologie e la cronicità. L’introduzione dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità dovrebbe migliorare l’assistenza domiciliare. Per la salute mentale è poi importante il contributo di tutte le persone in ogni ambito in quanto la salute è un bene individuale e relazionale al tempo stesso.
Nel 2024 l’1,4% dei maggiorenni ha preso parte a un progetto dei Centri di salute mentale
I pazienti in carico sono definiti come soggetti con progetti terapeutici gestiti dai Centri di Salute Mentale (CSM) dei servizi di Salute Mentale Adulti (SMA) nel 2024. Rispetto all’anno precedente, emerge un rilevante aumento del numero di persone con progetto terapeutico (+18%). Dopo la diminuzione dell’anno scorso, attribuibile a prassi non ancora consolidate nell’inserimento dei dati nel nuovo sistema informativo CURE, i valori si stanno avvicinando a quelli rilevati nel 2022.
Nel 2024, circa l’1,4% (era 1,2% nel 2023) dei maggiorenni residenti a Parma e provincia ha preso parte a un
progetto terapeutico presso i servizi della SMA. Tra i 5.271 pazienti in carico, il 57% è di sesso femminile. La
prevalenza delle donne è maggiore in tutte le fasce d’età, ad eccezione della fascia 30-39 anni. Il 9,5% dei pazienti seguiti dalla SMA è di origine straniera, una quota inferiore a quella dei maggiorenni
stranieri residenti nel territorio (poco oltre il 14%). Questi pazienti si concentrano soprattutto nella fascia
18-49 anni e sono quasi assenti tra gli anziani.
L’ingresso del Dipartimento Assistenziale Integrato Salute Mentale Dipendenze Patologiche di Parma Ecco di cosa soffrono i parmigiani: le principali diagnosi
Nel 2024, le diagnosi psichiatriche più frequenti sono: la schizofrenia e i disturbi correlati (24,5%), seguiti
dal disturbo bipolare (17,1%) e dai disturbi della personalità (14%). Le donne risultano particolarmente
rappresentate nei disturbi dell’alimentazione (94%) e nei disturbi depressivi (66,7%), mentre i maschi
predominano in ambiti come il disturbo da uso di sostanze (68% maschi) e i disturbi evolutivi globali.

L’età media varia sensibilmente tra le diagnosi: più bassa nei disturbi dell’alimentazione e nei disturbi
comportamentali (intorno ai 25 anni), più alta nei disturbi organici, bipolari e depressivi (età media oltre i
53 anni). Nei pazienti stranieri, le diagnosi più frequenti sono la schizofrenia (12,6%, rispetto al 24,5% tra gli
italiani), i disturbi psichici di natura organica (11,9%), i disturbi da uso di sostanze (11,1%) e i disturbi
comportamentali ed emozionali (8,3%), con percentuali nettamente superiori a quelle rilevate nella
popolazione italiana per le ultime due categorie.
I dati suggeriscono una forte correlazione tra genere, età e cittadinanza con il tipo di disturbo, evidenziando la necessità di approcci terapeutici personalizzati e consapevoli delle differenze culturali.
Più di 320 ricoveri in psichiatria, in aumento del 14%, 106 Trattamenti Sanitari Obbligatori
Nel corso del 2024 sono significativamente aumentati i ricoveri (+ 14,2%) e si stanno riavvicinando al periodo pre-Covid. Lieve l’incremento dei Tso – che nel 2024 sono stati 106 rispetto ai 101 del 2023 – e delle contenzioni meccaniche in SPDC (in tutto 7), tutte seguite da appositi audit. A tal proposito, sono stati strutturati percorsi formativi e attività specifiche finalizzate alla prevenzione dei TSO e al raggiungimento stabile dell’obiettivo di abolizione delle contenzioni, con l’intento di mantenere il reparto SPDC nel modello “no restraint”.

L’indice di reingresso a 8-30 giorni dopo un ricovero ospedaliero — unico indicatore previsto a livello
nazionale per la SMA nei LEA — si attesta nel 2024 al 2,95%, con 16 reingressi su 542 ricoveri totali (di cui
10 in SPDC e 6 in SPOI), mantenendosi ben al di sotto dello standard nazionale fissato al 6,9%.
Il numero totale di consulenze effettuate è stato di 2.705 (in aumento rispetto alle 2.521 del 2023). Di
queste, 925 sono state erogate ai reparti e 1.780 al pronto soccorso. In particolare, 95 consulenze hanno
riguardato pazienti minori, registrando un incremento rispetto alle 65 dell’anno precedente. In significativo incremento (+26%) i ricoveri in SPOI di Ausl e presso lo SPOI ospedale privato Maria Luigia
(+14,7) che nel complesso mantiene un’attività in linea con quella dell’anno precedente. Nel 2024 si rileva una diminuzione dei ricoveri di minori in ambito psichiatrico per adulti, con un totale di 23
ricoveri riferiti a 20 minori.
Suicidi, nel 2024 a Parma tre al mese
Sul tema, molto delicato, dei suicidi riportiamo i dati forniti dal Dipartimento di Sanità Pubblica. Si tratta di un fenomeno correlato a un’ampia gamma di fattori biologici, psicologici, relazionali, sociali, economici, culturali e
religiosi, e non può essere considerato esclusivamente come espressione di disturbi mentali.

Dopo alcuni anni di progressiva riduzione, negli ultimi tre anni si è registrato un lieve aumento dei casi di suicidio. Nel 2024, nel territorio di Parma, si sono verificati 35 suicidi, con una netta prevalenza di soggetti di sesso maschile (25 casi). Considerando i pazienti seguiti dal DAISM-DP, nel 2024 si osserva una diminuzione dei decessi per suicidio (4), in linea con la media degli ultimi dieci anni (3,5) nel periodo storico analizzato.