di
Timothy Ormezzano
Un tempo per parte fra Torino e Genoa, alla fine è Maripan a regalare la vittoria alla squadra di Baroni. I granata confermano il buon momento dopo la vittoria con il Napoli. Il Genoa ultimo in classifica
Il meglio, lo show, arriva sui titoli di coda. Il Toro supera il Genoa (2-1), al 90′, con una gran botta di collo pieno di Maripan su calcio d’angolo di Lazaro. Un gesto tecnico poco usale, per uno stopper come il cileno, a completare una rimonta voluta con tutto il cuore dai granata. Dopo l’impresa contro il Napoli capolista, la squadra di Baroni soffre (molto) ma poi ha la meglio anche del Genoa fanalino di coda, in uno stadio Olimpico non lontano dal tutto esaurito (23.635 spettatori). «Il gioco c’è, manca solo l’ultimo step», aveva detto alla vigilia il tecnico rossoblù Vieira. Aveva ragione. I rossoblù nel primo tempo comandano le operazioni, segnando al 7′ con Thorsby e poi sfiorando tre volte il bis. Il Toro non va oltre un possesso di palla piuttosto sterile. Non sfrutta le corsie laterali. E fatica a servire Simeone e Adams.
La svolta granata arriva dopo un’ora di gioco, con l’ingresso di Ngonge, ispiratore dell’azione che porta al clamoroso autogol di Sabelli per l’1-1, prima di mettersi in proprio per impegnare due volte l’ottimo Leali. Poi, sui titoli di goda, il primo centro stagionale di Maripan e due autentici capolavori del portiere di riserva Paleari a regalare al Toro una vittoria che dà ulteriore consapevolezza, oltre a una bella spinta in classifica (7 punti nelle ultime 3 giornate).
Baroni conferma l’undici che aveva steso il Napoli, con due sole modifiche: al posto degli infortunati Israel e Nkounkou ci sono l’ex rossoblù Paleari e Biraghi. Dall’altra parte Vieira, ancora privo di Stanciu, sceglie il trio Norton Cuffy-Malinovskyi-Thorsby alle spalle di Ekhator. La fase di studio dura pochissimo. Il Genoa passa dopo 7 minuti: Malinovskyi manda a vuoto Coco e lancia in profondità Ekhator, il suo cross lisciato completamente da Asllani arriva sui piedi di Thorsby che anticipa Tameze e, da due passi, buca Paleari. Gli ospiti, sulle ali dell’entusiasmo, cercano di raddoppiare il conto con tre tentativi fuori bersaglio nel breve giro di tre minuti: una punizione di Malinovskyi, il migliore in campo, una zuccata di Thorsby e soprattutto un rigore in movimento fallito da Ekhator. Il Toro fatica a reagire, a costruire gioco. La prima occasione dei granata arriva soltanto al 39′: punizione di Asllani sulla barriera, il rimpallo si trasforma in una palla-gol per Maripan sventata dall’ottima uscita di Leali. A stretto giro il Toro ci riprova con un cross di Biraghi per la spizzata di Coco sul secondo palo, dove Maripan arriva con un attimo di ritardo.
Il Toro alza i giri e il baricentro nella ripresa, che si apre con un corner di Asllani per il colpo di testa di Maripan, respinto con un gran guizzo da Leali, e con una palla-gol sprecata da Simeone. Baroni aumenta il carico offensivo, piazzando Ngonge e Lazaro al posto di Asllani e Biraghi. E i cambi sortiscono subito l’effetto sperato. Dopo una manciata di secondi, al 63′, è infatti una giocata del subentrato Ngonge ad attivare il cross di Pedersen deviato nella sua porta da Sabelli con un colpo di ginocchio, nel tentativo goffo di anticipare Adams. Il pareggio cambia la sceneggiatura del match, al netto di un tentativo di Thorsby murato da Coco. Leali si supera smanacciando un colpo di testa di Ngonge, ancora lui, su un altro cross perfetto di Pedersen. Di lì a poco il portiere rossoblù sarà di nuovo decisivo sul gran tiro dal limite di Ngonge, sempre lui, davvero ispiratissimo. Vieira cambia, gettando nella mischia anche Onana e Cornet.
Baroni risponde inserendo anche Zapata, ma è l’altro subentrato Gineitis a innescare il colpo di testa appena alto di Casadei. Sui titoli di coda il gol sfiorato da Colombo, che calcia appena alto, e quindi il tiro da tre punti di Maripan che, al 90′, calcia al volo su corner di Lazaro facendo esplodere la curva Maratona. Nel finale in copertina va anche Paleari, che con un volo spettacolare evita prima il 2-2 di Vitinha e poi con un’uscita bassa dice di no a un tiro a botta sicura di Cornet da due passi. Incredibile. Il Genoa si mangia di nuovo le mani, dopo il rigore sbagliato da Cornet allo scadere del match dello scorso weekend contro il Parma. E mette a bilancio la quinta sconfitta in otto giornate, la peggiore partenza del Grifone in Serie A nell’era dei tre punti a partita.
26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 14:47)
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