di
Diana Cavalcoli
Itinerari Previdenziali ha pubblicato un report che inquadra le differenze in termini di reddito a partire dal 2017. Emerge così come alcune categorie professionali abbiano visto crescere i redditi medi in cinque anni
Posto che in Italia i salari sono fermi dagli anni Novanta e che il recupero del potere d’acquisto sull’inflazione, per la maggior parte dei cittadini, è ancora un miraggio, alcune categorie professionali hanno in questi anni visto crescere più di altre il proprio reddito. Itinerari Previdenziali, nelle scorse settimane, ha pubblicato un report che inquadra le differenze in termini di reddito a partire dal 2017. Analizzando i dati a fondo, emerge come commercialisti, attuari (consulenti finanziari e analisti), geometri, psicologi e ingegneri abbiano visto crescere i propri redditi nel periodo considerato. E le ragioni sono diverse.
I commercialisti
I commercialisti, ad esempio, registrano un reddito medio degli iscritti a fine 2024 (anno d’imposta 2023) pari a 80.648 euro, con un incremento annuo di 7.351 euro. L’anno precedente il reddito medio era di 73.277 euro. Il salto nell’ultimo triennio è evidente, come riporta la Cassa di categoria: +10,1% nel 2024, +7,6% nel 2023 e +9,3% nel 2022. Ma come si spiega l’aumento? A incidere sono fattori demografici e di mercato: da una parte cala il numero dei professionisti, dall’altra cresce la tendenza ad aggregare gli studi per incrementare la redditività.
Geometri e ingegneri
Per geometri e ingegneri pesa invece il fattore Superbonus.
Se si guarda ai geometri, ad esempio, si nota come il reddito medio lordo passi dai 22.367 euro del 2020 ai 32.005 del 2021, fino a 37.635 nel 2022, superando i 40 mila euro nel 2023. Un balzo del 52% rispetto al 2017.
Per gli ingegneri il trend è simile: tra 2020 e 2021 i redditi medi passano da 34.776 euro a 44.459, fino a 62 mila nel 2023. Lo stesso Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha espresso preoccupazione per la fine dell’era Superbonus, sottolineando come a partire dal 2024 e per tutto il 2025 il fatturato e il reddito professionale siano stimati in progressiva riduzione, «soprattutto a causa del venir meno dei cospicui finanziamenti collegati ai Superbonus e del fatto che, nel 2025 e nel 2026, il Governo ha optato per una revisione piuttosto radicale delle aliquote di detrazione di tutti gli interventi di ristrutturazione edilizia». La contrazione degli investimenti in costruzioni «potrebbe essere del 4,2% nel 2024 e del 6,2% nel 2025, ponendo fine a un super incremento nei tre anni precedenti».
Gli statistici
Anche gli attuari, specializzati in analisi di mercato e finanziarie, hanno visto crescere il proprio reddito medio — di circa 20 mila euro tra 2017 e 2023, anno in cui si attesta intorno ai 100 mila euro. In questo caso si tratta di figure rare sul mercato e di un mestiere che non conosce disoccupazione.
Secondo l’albo nazionale, oggi in Italia ci sono appena 1.156 attuari: una scarsità che, unita all’alta domanda, consente loro di ottenere compensi molto elevati.
Il caso degli psicologi
Anche gli psicologi hanno visto salire il reddito medio, che resta comunque inferiore ai 30 mila euro. La categoria passa da 17.559 euro nel 2017 a 25.657 nel 2023. A incidere sulla crescita sono due fattori principali: da una parte il bonus psicologo, introdotto nel 2021, e dall’altra l’aumento dei servizi per la salute mentale legato al post-pandemia — si pensi solo alle numerose piattaforme digitali nate negli ultimi anni.
26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 11:43)
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