di
Enrica Roddolo
La nipote designer, principessa Sirivannavari, aveva detto al Corriere: «Lei ha sempre sostenuto il mio desiderio di mettermi alla prova con un lavoro»
Regina e leggenda degli anni ’60, quando con il marito re Bhumibol divenne una star del jet set, conquistò principi e capi di Stato con il suo charme e la sua modernità, è scomparsa a 93 anni venerdì la regina madre Sirikit di Thailandia.
Alla Casa Bianca con il presidente Dwight Eisenhower, e alla corte inglese con la regina Elisabetta II e il principe Filippo. Ma anche al palazzo reale olandese di Huis ten Boch, la sovrana di Thailandia divenne una leggenda negli anni ’60.
Così come il marito è stato a lungo il decano del Gotha internazionale, con il suo lunghissimo e regno dal 1946 fino al 2016, la regina Sirikit è stata per quasi un secolo la matriarca delle sovrane internazionali, prima di spirare all’ospedale di Bangkok dopo un lungo ricovero per un’infezione del sangue.
Nata in una ricca famiglia aristocratica di Bangkok aveva conosciuto il futuro re di Thailandia a Parigi dove come molte altre aristocratiche mediorientali e asiatiche in quegli anni Cinquanta, la ragazza studiava. Poi l’amicizia divenne un love affair quando il principe destinato al trono complice un incidente d’auto fu costretto a auna lunga degenza. A correre da lui in Svizzera per aiutarlo nella riabilitazione sarà proprio la giovane Sirikit. Le nozze dopo poco, come pure l’incoronazione del 1946.
Festeggiata ogni anno il 12 agosto giorno del suo compleanno, amatissima in patria e ammirata all’estero: complice anche la modernità del suo pensiero e il fascino esercitato con la sua bellezza e la sua sapiente scelta degli abiti.
«E’ lei che mi ha insegnato a mixare, abbinare abiti e borse, gioielli… e poi che meraviglia le sue scarpe che avendo lo stesso numero riesco a calzare» come mi ha raccontato la nipote, la principessa Sirivannavari, figlia del re di Thailandia, Maha Vajiralongkorn (uno dei quattro figli di Sirikit), che ha coltivato il sogno della moda della nonna.
«Mia nonna mi ha sempre sostenuta molto nel mio desiderio di mettermi alla prova con un lavoro, una professione… be’, lei sperava che diventassi dottore, veramente. Ma io sono sempre stata appassionata di arte, e sono arrivata alla moda da lì. Pure io ho cercato di continuare sulla strada di una valorizzazione di tradizione e novità. Il mio è uno stile contemporaneo, perché anch’io sono una donna con una professione, che lavora e cerco di creare per le ragazze capi che siano comodi, confortevoli pur dal taglio femminile, direi sensuale» mi ha spiegato la principessa che ha ereditato dalla nonna la responsabilità di patrona della Thai Silk, la seta thailandese, patrimonio nazionale: «I tempi sono diversi, oggi sto cercando di aiutare la nostra manifattura della seta e quindi le comunità che su questa si reggono, ad affrontare nuovi percorsi: dall’arredo per la casa al design, per rendere più attuale le potenzialità della nostra seta tradizionale».
26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 15:34)
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