“Io sono andato a cena al ristorante vicino casa con mia moglie Teresa. Verso le 21 ho scritto a Beatrice, ma non mi ha risposto. Lei generalmente era sempre connessa, così ho iniziato a preoccuparmi”, ha dichiarato in un’intervista a Repubblica Andrea Bellucci, papà di Beatrice, la ragazza ventenne morta nell’incidente in via Cristoforo Colombo, ricostruendo i momenti in cui ha scoperto che era accaduto l’incidente. Sapendo che la figlia era ad un’uscita con un’amica, racconta di aver chiamato la madre di quest’ultima che “aveva il cellulare sincronizzato con il gps” e “ha visto, dalla posizione, che era ferma da ore in piazza dei Navigatori. Così loro sono corsi lì, mentre noi siamo andati in ospedale, ma non c’era più nulla da fare”. “Beatrice era una ragazza splendida, sana. Non beveva, non fumava, amava divertirsi, ma sempre con la testa sulle spalle – continua il papà della ragazza – Praticava sport e studiava Giurisprudenza a Roma Tre: voleva fare l’avvocato”. In un’intervista a Il Messaggero il papà della ragazza ha poi sottolineato: “Provo dolore, solo questo. Mia moglie è fuori di sé. Chiede giustizia. Per lei questa tragedia non ha senso, come non ha senso per me”.
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