di
Alessandro Bocci
Nella partita delle revisioni alla Var, la Fiorentina manca ancora l’appuntamento con la vittoria e rimane ai margini della zona retrocessione. Ma con i rigori di Gudmundsson e Kean recupera due gol al Bologna e alleggerisce la posizione di Pioli. E mercoledì c’è l’Inter
Quando Dallinga al minuto 67 spinge in porta il pallone del 3-0, la Fiorentina è ben oltre il baratro della disperazione. Ultima in classifica e condannata alla quarta sconfitta nelle prime quattro partite casalinghe, come mai nella sua storia. Lo stadio ribolle di rabbia e si accende la contestazione. Ma all’improvviso cambia tutto. Il gol del centravanti rossoblù viene annullato alla Var per fuorigioco di Orsolini e la pallida Fiorentina, spinta soltanto da un po’ di cuore, prima rientra in gioco con il rigore di Gudmundsson e tre minuti oltre il novantesimo agguanta il pari, sempre dal dischetto, grazie a Kean. Non solo: all’ultimo respiro Dodo sbaglia a porta vuota il 3-2. «Credevo facesse gol», dice Pioli.
Un ribaltone pazzesco dentro una partita infernale, tesa e nervosa, con 5 episodi analizzati dalla Var. Per il Bologna, lungamente padrone del campo, è una beffa. Domina i viola per 70 minuti grazie all’intensità, all’organizzazione e alla qualità delle sue giocate, ma getta via l’occasione di scavalcare l’Inter al quarto posto. Pioli si salva con l’arrembante finale e tutti gli attaccanti in campo, ma la Fiorentina, penultima con il Pisa, è inguardabile, lenta, confusa, impaurita. Il 2-2 non risolve i problemi di una squadra in crisi profonda, che mercoledì è attesa a San Siro dall’Inter e non ha ancora vinto una volta.
26 ottobre 2025 ( modifica il 26 ottobre 2025 | 22:06)
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