«Grande Giove!» verrebbe da dire, perché sì: oggi, 21 ottobre 2025, Ritorno al Futuro torna davvero al cinema. Il 21 ottobre 2015 è infatti la data nella quale il protagonista Marty McFly viaggia insieme all’amico scienziato Emmett “Doc” Brown, come si vede alla fine del primo viaggio. Ecco perché proprio il 21 ottobre è stato eletto dai fan della serie come «Back to the Future Day». 
Oggi sono dunque figurativamente dieci anni da quando McFly e Doc sono sbarcati, appunto, nel futuro.  
Marty McFly (interpretato da Michael J Fox) e Doc Brown rimettono perciò in moto la DeLorean per una giornata di nostalgia collettiva. Le sale si riempiono, le felpe arancioni spuntano dagli zaini, e per un paio d’ore il tempo – ironia della sorte – si ferma davvero.
È una celebrazione ma anche un esperimento: vedere oggi quel film significa guardarsi allo specchio. Perché Ritorno al Futuro non parla solo di viaggi nel tempo, ma del tempo che passa su di noi.

Il ragazzo, lo scienziato e il paradosso perfetto

Nel 1985 il cinema americano stava cercando un nuovo eroe. Spielberg e Zemeckis tirarono fuori un adolescente con la camicia a quadri, lo skateboard e un’energia da elettrone impazzito. Marty McFly non era un supereroe, ma uno qualunque che cercava di suonare la chitarra e di arrivare in orario.
Doc Brown, con i suoi capelli a nuvola e i “1,21 gigowatt!”, era l’invenzione perfetta per dargli un destino. Insieme, hanno trasformato la fantascienza in una favola meccanica, dove la macchina del tempo non era un’astronave ma un’auto sportiva che si accendeva solo attraverso la giusta quantità di energia.
Quel paradosso temporale – il ragazzo che torna nel passato e rischia di cancellare se stesso – è ancora oggi una delle trovate più eleganti del cinema d’intrattenimento. È ironico, emotivo, perfettamente calibrato.

Chi c’era, ricorda. L’Italia del 1985 era ancora analogica, fatta di cabine telefoniche e poster nelle edicole. Il film arrivò nei cinema il 18 ottobre e conquistò subito gli adolescenti. Per molti, fu il primo incontro con la fantascienza “allegra”: niente alieni, solo il sogno di cambiare la propria vita con un colpo di volante.
Oggi, mentre il film torna in sala in versione restaurata, lo rivediamo in un mondo che corre a velocità social, dove i viaggi nel tempo si fanno scrollando in basso. Ma Ritorno al Futuro resta una macchina perfetta, perché parla di noi: del desiderio di rimediare, del coraggio di guardare i genitori come persone, del futuro che immaginiamo e che poi diventa passato prima ancora di accorgercene.

Una commedia che ha inventato la nostalgia moderna

Zemeckis non poteva saperlo, ma con Ritorno al Futuro ha inventato un sentimento collettivo: la nostalgia pop. Quel modo di guardare indietro non con malinconia, ma con sorriso. Ogni generazione ha un “ritorno” che la definisce: gli anni ’50 di George e Lorraine, gli anni ’80 di Marty, i nostri oggi – che vorremmo rimettere in marcia la DeLorean per tornare a un tempo meno liquido, più lento.
Rivederlo al cinema, oggi, significa riscoprire il ritmo sincero della commedia americana, il montaggio perfetto, la colonna sonora di Alan Silvestri che ancora ti spinge nella poltrona, la voce inconfondibile di Ferruccio Ametrano nel doppiaggio italiano, e la battuta che ormai è proverbiale: “Strade? Dove andiamo noi non servono… strade.”

Quarant’anni dopo

Oggi Ritorno al Futuro non ha bisogno di remake, reboot o spin-off. Ha già tutto: ritmo, sentimento, ironia. I tre capitoli originali bastano per raccontare un’epopea familiare che va oltre la fantascienza.
Il film viene riproiettato in decine di sale italiane, da Roma a Milano, da Torino a Palermo, con file fuori dai cinema e applausi prima ancora che parta la sigla. È una festa collettiva, un compleanno condiviso: 40 anni di risate, di sogni e di “Grande Giove!”.
Nel frattempo, il mondo del collezionismo esplode: edizioni restaurate, memorabilia, tazze, Lego, tutto quello che serve per riportare un pezzo di Hill Valley sul comodino. Non solo nostalgia: è la voglia di trattenere qualcosa che ci ha fatto sognare. Abbiamo perciò selezionato alcuni di questi gadget.

Ritorno al Futuro macchina Lego

Il set LEGO che permette di costruire, pezzo dopo pezzo, la DeLorean con le sue portiere ad ali di gabbiano. Oltre 1800 mattoncini, minifigure di Marty e Doc e tre versioni della macchina per i tre film. Montarla è come rivedere la saga in slow motion: un atto di amore verso il cinema e l’infanzia. Una volta finita, la guardi e ti viene spontaneo dire: “Strade? Dove andiamo noi…”.

Ritorno al Futuro – 40° Anniversario Collector’s Edition

La nuova edizione celebrativa è un piccolo gioiello: qualità 4K, colori restaurati, suono spaziale, contenuti extra e una confezione degna di un anniversario importante. Rivederlo in questa versione è come lucidare la DeLorean: brilla più che mai. È pensata per chi vuole tenere il film non solo nel cuore, ma anche nel salotto, nel suo formato migliore.

Set di 2 Repliche in Metallo delle Targhe OUTATIME

Due targhe in metallo che riproducono fedelmente quella della DeLorean. Le lettere rosse su fondo bianco, il profilo giallo, la scritta “California OUTATIME”: un’icona del cinema trasformata in oggetto da collezione. Basta appenderla per far sembrare qualsiasi muro una rampa di lancio temporale. Solida, brillante, perfetta per chi ama i dettagli che raccontano storie.

Tazza di Ritorno al Futuro

Una mug in ceramica che riprende la celebre scritta del film. Colori neri e arancioni, un design che trasforma il caffè del mattino in un microviaggio interdimensionale. È ironica, elegante, irresistibilmente nerd.

Michael J. Fox & Christopher Lloyd Display Autografato

Un pannello incorniciato in formato A3 che ritrae i due protagonisti, Marty e Doc, insieme. La stampa include la riproduzione dei loro autografi e un layout da memorabilia da museo. È un pezzo da appendere, da guardare e riguardare, perché ricorda cosa significhi amicizia cinematografica: due attori, due generazioni, un legame che ancora oggi emoziona.

Ogni recensione è curata dalla redazione in modo indipendente. Se fate un acquisto attraverso i nostri link, Corriere della Sera potrebbe ricevere una commissione. Leggi di più

21 ottobre 2025 ( modifica il 21 ottobre 2025 | 13:26)