Nell’ambito della stagione culturale 2025-2026 del Comune di Mazzè, dopo la serata del 18 ottobre dedicata a Paolo Ghiggio, scrittore e appassionato di sport che ha fatto del ciclismo un racconto epico di uomini e strade, venerdì 24 ottobre la Sala Consiliare ha accolto un altro protagonista dell’endurance su due ruote: Antonio Fabrizio Crisafi, il campione canavesano che da anni porta il nome di Mazzè nei luoghi più estremi del mondo.

L’incontro, organizzato dall’assessora esterna alla Cultura e al Turismo Isabella Bellissimo e proposto dal gruppo consiliare Mazzè Futura, ha saputo unire sport e memoria, regalando al pubblico una serata intensa, fatta di immagini, emozioni e racconti vissuti sulla pelle.
Crisafi, capace di trasformare la fatica in una forma di poesia e resistenza, ha ripercorso con i presenti il filo delle sue imprese, dal gelo scandinavo alle sconfinate pianure americane. Durante l’incontro, ha condiviso fotografie e filmati, offrendo ai presenti un’esperienza immersiva e autentica.

Dopo l’impresa europea del 2022, l’atleta ha raccontato anche la più recente avventura del 2025: la partecipazione alla Trans Am Bike Nonstop, la leggendaria gara di ultracycling che attraversa gli Stati Uniti da costa a costa. Una competizione estrema che, nella sua edizione 2025, ha preso il via il 1° giugno da Astoria, in Oregon, per concludersi sull’oceano Atlantico dopo oltre 6.900 chilometri, toccando tre checkpoint virtuali obbligatori in Oregon, Wyoming e sul Mississippi.
Una sfida che combina asfalto, sterrato e paesaggi selvaggi, imponendo ai partecipanti di affrontarla in completa autonomia, senza assistenza né supporto logistico.
In questa straordinaria avventura, Antonio Fabrizio Crisafi si è classificato 1º assoluto nel percorso classico Astoria–Yorktown (7.200 km), completando la gara in 22 giorni e 9 ore: un viaggio tra oceani, deserti e montagne, dove il tempo perde significato e ogni pedalata diventa una prova di volontà. Un’esperienza estrema e affascinante, che Crisafi ha definito “un’esperienza che ti cambia dentro, perché la solitudine della strada diventa una compagna di forza e consapevolezza”.
E proprio per far percepire al pubblico la grandezza di quell’impresa, Crisafi ha deciso di raccontarla con immagini e suoni che restituissero la crudezza e la bellezza di quelle giornate infinite: “Sintetizzare ventidue giorni in una serata non è facile; quindi, ho pensato di realizzare un filmato di circa venti minuti per far capire davvero che cosa significhi attraversare tutta l’America in totale autonomia, tra escursioni termiche da -4° a +45°, uragani, piogge torrenziali, cani inseguitori, persone sotto effetto di fentanil, oceani, montagne, neve e parchi infiniti. È stato emozionante vedere il pubblico così attento al filmato e poi coinvolto dalle tante domande curiose”, ha raccontato l’atleta.

Ripercorrendo poi la sua carriera, Crisafi è poi tornato con la memoria al 2022, quando aveva conquistato il terzo posto assoluto nella Cape North–Tarifa, la gara ciclistica più lunga d’Europa. In sella alla sua amata CB44 – battezzata così in omaggio al negozio torinese Risico di Corso Brescia 44, dove era stata assemblata – aveva percorso l’intero continente, da Capo Nord, in Norvegia, fino a Tarifa, in Spagna.
Crisafi era partito il 20 giugno 2022 dal punto più settentrionale d’Europa per raggiungere quello più meridionale, attraversando culture e paesaggi diversissimi, in una sfida vissuta giorno e notte con se stesso.
I numeri dell’impresa restano impressionanti: 7.374 chilometri, 80.000 metri di dislivello, 671 ore e 71 minuti di gara, 28 giorni in sella e 15 nazioni attraversate – Norvegia, Finlandia, Lettonia, Estonia, Lituania, Polonia, Germania, Repubblica Ceca, Liechtenstein, Austria, Svizzera, Italia, Andorra, Francia e Spagna.

Nonostante un problema al tendine d’Achille, Crisafi era riuscito a salire sul podio, chiudendo terzo assoluto dietro al finlandese Matti Ainasoja e alla polacca Irena Sosinka. Una sfida vissuta in totale autonomia, senza alcun supporto tecnico, ma con il sostegno invisibile e costante di una comunità che lo aveva seguito attraverso il GPS, condividendo la sua fatica e la sua gioia.
Tre anni dopo, quelle strade tornano a vivere nel racconto di chi le ha percorse. E mentre le immagini scorrono, tra pioggia, vento e orizzonti infiniti, il pubblico ritrova in Crisafi non solo l’atleta, ma l’uomo che ha fatto della solitudine una forma di libertà e della resistenza una filosofia di vita.
Una serata intensa, fatta di emozione, sport e valori umani, che ha ribadito l’impegno del Comune di Mazzè nel promuovere una stagione culturale capace di preservare la memoria delle imprese, valorizzare il coraggio e raccontare il territorio attraverso le sue voci più autentiche.
