Il pilota italiano: “In ogni circuito manca più o meno sempre un decimo e mezzo – due, quindi poco. Al momento sono quello che deve recuperare, non come l’anno scorso, che facevo ritmo”

10 luglio 2025

Pecco Bagnaia è pronto ad affrontare il GP di Germania al Sachsenring, una pista di Marc Marquez, nettamente, ma dove anche l’italiano ha fatto molto bene negli ultimi anni.

Ecco cosa ha detto il 63 alla vigilia del venerdì, parlando con i giornalisti.

Al di là del punto di vista tecnico, dove sono acclarate le difficoltà che ti sta proponendo l’anteriore, da un punto di vista umano com’è che la vivi? Il Sachsenring è una pista dove forse non hai proprio nulla da perdere, dove magari puoi solo raccogliere…

“Arrivo bene, come sempre, alla fine ripongo tutte le mie energie nel cercare di trovare una soluzione che mi faccia tornare a guidare forte. So per certo che siamo sulla strada giusta, purtroppo abbiamo buttato via due weekend, quello di Le Mans e quello di Silverstone, dove potevamo continuare a crescere. Invece lì abbiamo fatto 3-4 passi indietro. Da Aragon in avanti siamo tornati a migliorarci. C’è da dire che nelle ultime due gare sono riuscito a essere anche in testa, sono riuscito a lottare quindi il positivo c’è e bisogna basarci su quello. È chiaro che che quest’anno ancora la quadra non l’abbiamo trovata, ma ci stiamo lavorando e questo weekend, secondo me, si potrà fare un altro passo avanti in una pista dove ho ottenuto buonissimi risultati negli ultimi due anni. C’è da dire che nel 2022 mi sono steso, ma ero davanti e avremmo fatto un’altra bella gara. Quindi è un circuito abbastanza buono e bisognerà riuscire a far bene”

Prima di Assen hai detto che chiedi scusa alla tua squadra, perché non avevi seguito molto quello che volevano loro, in che senso?

“Fino ad Assen ci sono state delle situazioni dove non ho lavorato troppo in direzione della squadra, nel senso che facevo pochi giri, provavo poco, non era sicuramente redditizio e quindi è sicuramente meglio fare più giri, anche magari se non ti trovi bene con la moto acquisire dati girando, quella è una cosa che alla squadra aiuta tanto. Quindi se loro mi chiedono di fare 5 giri e io ne faccio due dopo non serve più di tanto alla squadra. Quindi si prova a lavorare in una direzione che possa essere congeniale a tutti”

Così riesci a dare migliori indicazioni alla squadra?

“Allora, io capisco subito al primo giro se va bene o no, a me no, alla squadra sì”

Per i dati quindi?

“Sì”

Quanto ti manca ancora per arrivare a dove vuoi essere?

“Non lo so, non lo so. Alla fine in ogni circuito manca più o meno sempre un decimo e mezzo – due, quindi poco. Però siamo a un livello dove trovare quel decimo e mezzo o due è difficile, perché Marc in questo momento sta guidando estremamente veloce e molto forte e quindi bisogna trovare quel poco in più che magari mi fa fare la differenza che mi porta lì davanti”

Il livello quest’anno è più alto?

“Secondo me è diverso, è diverso. L’anno scorso andavamo più forte, però c’erano due moto che andavano così forte. Quest’anno c’è Marc che con la mia stessa moto sta andando più forte di quello che io riesco ad andare. E Alex con la moto dell’anno scorso sta andando più forte, quindi il livello è molto simile, ma al momento io sono quello che deve recuperare, non sono più come l’anno scorso, quello che faceva ritmo, per me è più difficile quest’anno però è più per il feeling che ho con la moto che per il resto”

Austin era un giardino di Marc, ma lui ha sbagliato e tu hai vinto. Arriviamo in un altro giardino di Marc. Meglio per te o per lui?

“Alla fine anche ad Aragon ha vinto in modo tranquillo, non ha cercato di fare troppo, è partito tranquillo, è rimasto lì e ha controllato. Secondo me già quella gli è servita come lezione. Vedremo qua. Questa è una pista dove secondo me è ancora più veloce rispetto ad Austin e Aragon, dove fa più la differenza. Sono tutte curve a sinistra. Quindi bisognerà riuscire a provare a stargli vicino, mettergli un po’ di pressione, anche se io dovrò riuscire a fare un passo in avanti importante”