Giornata di impegni istituzionali per il premier ungherese Viktor Orbán. In mattinata l’incontro con Papa Leone XIV, in Vaticano, poi – intorno alle 15:30 – quello con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi. Al centro di entrambi i colloqui spicca il tema della guerra in Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI LIVE). Lo stesso Orbán in un messaggio su Facebook scrive: “Vogliamo rimanere fuori dalla febbre della guerra che si diffonde in tutto il mondo. Ecco perché dallo scoppio della guerra russo-ucraina, abbiamo costruito una coalizione contro la guerra” aggiunge, specificando che oggi parla con il Santo Padre e con Meloni “sugli sforzi compiuti dall’Ungheria”. Una stoccata anche all’Ue: “Man mano che il mondo si abitua alle guerre, queste diventano sempre più pericolose, come un incendio in una torrida giornata estiva. Se non facciamo nulla, prima o poi le fiamme raggiungeranno il nostro Paese, le nostre case e il futuro dei nostri figli. Se vogliamo preservare la pace in Ungheria, non possiamo nuotare con la corrente mainstream di Bruxelles”
Santa Sede: “Conflitto in Ucraina in primo piano”
Nel corso del cordiale colloquio in Segreteria di Stato tra il Papa e Orbán, riferisce la Santa Sede, “sono state sottolineate le solide relazioni bilaterali e l’apprezzamentoper l’impegno della Chiesa cattolica nel promuovere lo sviluppo sociale e il benessere della comunità ungherese, con particolare attenzione al ruolo della famiglia, alla formazione e al futuro dei giovani, nonché all’importanza della tutela delle comunità cristiane più vulnerabili”. Ampio spazio, come ci si aspettava, “è stato riservato altresì alle questioni europee, con particolare attenzione al conflitto in Ucraina, e alla situazione in Medio Oriente”.
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Il nodo delle sanzioni sul petrolio russo
Diverse cancellerie europee cconsiderano Meloni capace di svolgere un ruolo da mediatrice nella complicata partita sulle sanzioni Ue contro il petrolio russo, punto sul quale Orbán – da sempre su posizioni vicine a Mosca – è del tutto contrario. Il tema sanzioni è stato affrontato venerdì 24 ottobre dal tavolo dei volenterosi, convocato dal premier britannico Keir Starmer, a cui Meloni ha partecipato in videoconferenza. E anche in quella occasione ha confermato l’importanza di una linea europea unita, con il sostegno degli Stati Uniti, che già si sono mossi contro il petrolio russo.
Meloni al centro tra Ungheria e Ue
Insomma, l’incontro tra Meloni e Orbán avrebbe la benedizione degli alleati, nel tentativo di tenere aperto un canale con Budapest sugli sviluppi della risposta europea a Mosca. E per fare in modo che l’Ue, quando dovranno essere prese delle decisioni importanti, marci in un contesto di massima unità. Da non sottovalutare il fatto che Meloni condivide con il premier ungherese l’idea di non modificare il voto all’unanimità nelle decisioni del Consiglio europeo su questioni considerate sensibili, come la politica estera e la sicurezza comune (vi rientrano anche le decisioni sulle sanzioni).
Orbán all’Ordine di Malta
Orbán ha fatto visita anche ia Gran maestro del Sovrano militare Ordine di Malta. Fra’ John Dunlap, alla Villa Magistrale all’Aventino. Nel corso dell’incontro è stato condiviso uno scambio di vedute sulle prospettive di pace in Ucraina e sull’applicazione dell’accordo per il cessate il fuoco a Gaza. In particolare è stato richiamato il ruolo dell’Ordine in Ungheria, dove dal 2022 ha fornito supporto a oltre 52.000 rifugiati ucraini attraverso assistenza medica e programmi di integrazione.

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