di
Manuela Pelati
L’amministratore delegato de La7, morto sabato dopo una malattia, aveva 60 anni. Le esequie a piazza del Popolo
Oggi a Roma i funerali di Marco Ghigliani, amministratore delegato di La7, morto a Roma a 60 anni dopo la battaglia contro la malattia. Le esequie sono state celebrate dal vescovo monsignor Antonio Staglianò, nella Basilica di Santa Maria in Montesanto (Chiesa degli Artisti), a piazza del Popolo.
Centinaia le persone già prima delle 11 in attesa del feretro, arrivato alle 10,50 in piazza del Popolo e accolto dall’editore di La7 Urbano Cairo, che ha abbracciato la moglie Simona e i figli Bruno e Giorgio, così come hanno fatto Andrea Salerno, Corrado Formigli, Diego Bianchi, Tiziana Panella, Giovanni Grasso, responsabile dell’informazione per il Quirinale, Antonio Marano del cda Rai. Presenti anche Enrico Mentana, Franco Bernabè, Luca Telese, Roberto Natale del cda Rai, Alessio Orsingher. «Con il cuore affranto dal dolore per la morte del nostro fratello Marco – ha esordito il vescovo monsignor Antonio Staglianò -siamo riuniti in chiesa, dove viene coltivata la speranza che i nostri fratelli morti vivano in Dio, perché la morte non è l’ultima parola dell’esistenza umana. Voi che siete mortali non morirete mai».
L’omelia di Staglianò: «L’amore va oltre la morte»
Vicino a Urbano Cairo, in prima fila, ecco Enrico Mentana, Lilli Gruber, Andrea Salerno, Myrta Merlino e Diego Bianchi. Tra i presenti, nei primi banchi della chiesa, vicini nel dolore alla famiglia e alla redazione, il direttore del «Corriere della Sera» Luciano Fontana e la vicedirettrice Fiorenza Sarzanini. La messa è iniziata con la Lettera ai Corinzi sulla resurrezione: «Non fissiamo lo sguardo sulle cose visibili ma invisibili perché sono eterne». È seguita la lettura dal Vangelo secondo Giovanni: «Signore se tu fossi stato qui mio fratello non sarebbe morto… Gesù disse chiunque crede in me non morirà in eterno…». Monsignor Staglianò ha incentrato l’omelia sull’amore che va oltre la morte: «C’è un’energia intelligente che ha creato nell’universo l’essere umano, questa energia è amore. Se ci amiamo di questo amore che è capace di sconfiggere la morte e passare nel buco nero, allora tu non sei più qui, perché sei morto, ma trasformi la vita in una nuova forma, come la crisalide che sale in cielo». Poi ha citato Giacomo Leopardi e infine concluso: «Sappi questo, niente e nessuno ti potrà separare dall’amore, nemmeno la morte».
Il vescovo: «In un mondo di guerre deve vincere il perdono»
Non è mancato un riferimento ai conflitti in corso a ogni latitudine: «In questo mondo di guerre deve vincere il perdono. Solo il perdono rigenera il mondo, lo vediamo quando papa Leone XIV parla della “pace disarmata e disarmante”. L’unica vera rivoluzione per salvare il mondo è la pace». L’ultima a prendere la comunione è stata la vedova di Ghigliani, Simona.
Cairo: «Quando mi chiamava lui prima, il Torino vinceva»
Urbano Cairo ha ricordato Ghigliani con parole piene d’affetto: «Ho sempre visto in Marco una grande positività, anche nei momenti più difficili, quando dimagriva a vista d’occhio. Gli ho mandato un messaggio il giorno prima che ci lasciasse e mi ha risposto subito: “Sto cercando di gestire il dolore e mi sta tornando anche un po’ l’appetito”. Sapeva quanto tenessi a lui. Con Marco abbiamo lavorato insieme negli ultimi 13 anni. Ha dato un grande contributo al risanamento di La7, e incoraggiato tutta la squadra, fatta di persone di talento. Con l’intento di rilanciare l’azienda abbiamo lavorato vedendoci praticamente tutte le settimane. Una persona straordinaria».
Ha poi proseguito: «Nel tempo siamo diventati amici. Da quando ha iniziato a star male, nel 2020, ho sempre visto in lui una persona che aveva voglia di farcela e davvero credevo che ce la stesse facendo. Le ultime volte che venivo a Roma non usciva a cena perché era stanco. Ma mi voleva comunque incontrare». L’editore ha concluso con un ricordo curioso: «Ogni volta che chiamava prima che giocasse il Torino, la squadra vinceva. Ieri è stato Marco che mi ha fatto il regalo, quando c’è stato il rigore. Dicevo “cerchiamo di tenere duro”. La sua vita era la sua famiglia, ma fino all’ultimo giorno ha proseguito anche con alcuni impegni. Voleva bene a tutti: vedendo quanti sono qua oggi riuniti per lui mi commuovo. È stato un grande leader e una grande persona: rimaniamo uniti, lo ha detto anche il vescovo. E citando Sant’Agostino: io sono qua nell’altra stanza anche se non mi vedi. Marco grazie per tutto quello che hai fatto per noi. Non ti dimenticheremo mai».
La raccomandazione, «fai ciò che ti fa star meglio»
La stessa commozione di quando, nei giorni scorsi, Cairo ha ripercorso quella che, dal 2013 in poi, è stata anche una grande avventura professionale: «Non era affatto scontato che ce l’avremmo fatta. Quando presi La7, sulla tv gravavano perdite per circa 100 milioni. Come è noto, ci volle molta determinazione per rimettere l’azienda in carreggiata. E Marco aveva questa determinazione ma anche la capacità di essere equilibrato, di saper motivare le persone, di fare squadra. E così siamo andati avanti negli anni, intensi e decisivi per il successo de La7 che ha scalato le classifiche degli ascolti. Negli ultimi mesi, quando lo vedevo più debole, mi sono limitato a dirgli: fai ciò che ti fa star meglio, ciò che ti rende felice. Dove non arrivi tu arriverò io».
Gli inizi nel gruppo Fiat Auto
Nato ad Asti nel 1965 e laureato in sociologia, Ghigliani aveva iniziato la sua carriera nel gruppo Fiat Auto, nell’area Risorse umane. Nel 2001 era entrato in Telecom Italia e, dal 2007, aveva guidato il business televisivo di Telecom Italia Media, ricoprendo anche la carica di presidente di MTV Italia. Nel dicembre 2012 era diventato amministratore delegato di La7 — ruolo confermato nel 2013 con l’acquisizione dell’emittente da parte di Cairo Communication — e direttore generale. Era inoltre amministratore delegato di Cairo Network, consigliere di Cairo RCS Media e vicepresidente di Confindustria Radio Televisioni. Per i suoi meriti professionali era stato insignito dell’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.
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27 ottobre 2025 ( modifica il 27 ottobre 2025 | 14:22)
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