Negativa ai test su alcol e droga. Sono arrivati oggi i risultati degli esami alcolemici e tossicologi eseguiti alla ragazza che era alla guida della Mini in cui venerdì sera ha trovato la morte Beatrice Bellucci. Silvia Piancazzo si trova ancora ricoverata in ospedale, sedata e in prognosi riservata. Nella giornata di domenica i risultati avevano dato esito negativo anche sul 22enne che si trovava alla guida della Bmw che ha tamponato la Mini su viale Cristoforo Colombo.

Incarico per l’autopsia

Mentre proseguono le analisi delle immagini delle oltre venti telecamere acquisite dagli inquirenti lungo la strada, la polizia locale sta indagando per approfondire la dinamica di quanto accaduto anche prima dell’impatto tra le due auto. I video permetteranno di capire se l’auto che ha travolto la Mini in cui si trovava la vittima stesse facendo una gara con altre auto.

Se dovesse essere appurata questa ipotesi, oltre all’omicidio stradale, i pm potrebbero contestare la violazione dell’articolo 9 ter del codice della strada, che prevede pene fino a 10 anni. In parallelo verranno esaminati anche i due telefonini recuperati nella Bmw che appartengono ai due ragazzi. Da quanto si apprende verrà conferito nelle prossime ore dai pubblici ministeri l’incarico per eseguire l’autopsia sul corpo delle ventenne residente all’Infernetto, da tutti conosciuta come “Bibbi”. 

L’amica in prognosi riservata

Morta sul colpo Beatrice Bellucci, prosegue regolare il decorso clinico per Silvia Piancazzo, la ragazza che si trovava alla guida della Mini tamponata ad alta velocità. Come informano in un bollettino medico dall’ospedale San Camillo: “La ragazza è entrata nella terapia intensiva della UOC Shock e Trauma la notte del 25 ottobre scorso in seguito a un gravissimo incidente stradale. Al momento le condizioni della ragazza sono ancora gravi, siamo ormai in terza giornata post operatoria. Al momento dell’ingresso in pronto soccorso è stata sottoposta a un intervento multidisciplinare ortopedico e chirurgico di riduzione delle numerose fratture delle ossa lunghe e di asportazione della milza. Attualmente le condizioni, nella gravità, sono sufficientemente stabili e il decorso post operatorio è il migliore possibile che ci possiamo aspettare in questo momento, ovviamente in relazione alla gravità complessiva delle lesioni che interessavano gli arti, l’addome, la pelvi e il torace. La prognosi è ancora strettamente riservata vista la vicinanza all’evento traumatico datato solo tre giorni fa”.

“Mia figlia ha visto Beatrice morire”

“Silvia sa che la sua più cara amica non c’è più. È rimasta un’ora incastrata nelle lamiere prima che i vigili del fuoco riuscissero a tirarla fuori. È sempre stata cosciente, immagino che l’abbia chiamata e non sentendo risposta per tutto quel tempo abbia capito. Sarà stato terribile per lei, uno strazio. So che quando l’hanno estratta dalla macchina, è riuscita a dire qualche parola ai vigili del fuoco. Ha avuto persino la lucidità di consegnare a loro il suo orologio a cui tiene molto perché lo dessero a noi. Parlava, era cosciente. E questo per noi è un segnale di speranza. Deve farcela”. A dirlo in una intervista a ‘La Repubblica’ è Noè Piancazzo, il papà delle 20enne. C’era lei alla guida dell’auto tamponata a folle velocità dalla Bmw bianca “che con tutta probabilità partecipava a una gara con un’altra macchina dileguatasi dopo l’incidente. Silvia è in coma farmacologico, è stata operata. Le sue condizioni sono gravi, i medici non si sbilanciano, la prognosi è riservata, ma non dovrebbe essere in pericolo di vita”. Riporta il quotidiano. “Mia figlia è una ragazza prudente e responsabile, che non ci ha mai dato alcun problema. Di certo non andava ad alta velocità. Anzi, ogni volta che uscivamo noi in macchina ci salutava raccomandandoci di andare piano e di mettere sempre la cintura di sicurezza. Stavano solo andando a passare una serata tranquilla tra amiche e si sono ritrovate in questa follia”, ha continuato il papà.

Beatrice Bellucci, chi era la studentessa morta nell’incidente sulla ColomboI testimoni e le telecamere

Ascoltati dai caschi bianchi, i due amici che si trovavano sulla Bmw hanno riferito di andare a non più di 70 chilometri orari. Una tesi che sembrerebbe essere smentita sia dai rilievi effettuati sul luogo della tragedia – che hanno accertato una velocità ben oltre i limiti consentiti – sia dalle dichiarazioni di alcuni testimoni che hanno dichiarato di aver visto l’auto sfrecciare a forte velocità sulla Colombo. Prosegue intanto l’analisi delle immagini delle oltre venti telecamere acquisite dagli inquirenti lungo la strada. La polizia locale infatti sta indagando per approfondire la dinamica di quanto accaduto anche prima dell’impatto tra le due auto e i video permetteranno di capire se l’auto che ha travolto la Mini in cui si trovava la vittima stesse facendo una gara con altre auto. Unico indagato per il momento è A.G. che si trovava alla guida della Bmw. Secondo quanto ricostruito dalla municipale del X gruppo Mare non ci sarebbero altri veicoli coinvolti nello schianto.

Autovelox sulla Colombo

Ennesima tragedia stradale sulla Colombo che ha riacceso il dibattito sull’installazione degli autovelox sulla strada urbana più lunga d’Italia. Ad annunciare una accelerazione dell’installazione dei dispositivi l’assessore alla mobilità del comune di Roma Eugenio Patanè che subito dopo la tragedia ha annunciato: “Avevamo già deciso da tempo – sottolinea l’assessore – di mettere 60 velox in tutta Roma. Siamo partiti con i primi cinque, due dei quali sono stati già posizionati su via Isacco Newton, due sulla Tangenziale, il tutor sulla via del Mare oltre a quello che era già stato messo su Galleria Giovanni XXIII”. Si procederà ora più rapidamente, dice Patanè, per “tre velox sulla Colombo, nel tratto urbano tra piazza dei Navigatori e via Costantino e in due tratti extra-urbani, e tre su corso Francia dove però, prima di installarli, serve il decreto prefettizio ma già sono stati fatti i sopralluoghi”.

La petizione

Installazione di autovelox sulla Colombo richiesta anche attraverso una petizione lanciata su Change.org che ha raccolto quasi 1500 firme (1.492). “Ogni giorno, chi percorre Via Cristoforo Colombo a Roma mette a rischio la propria vita. È una delle strade più pericolose della città: corse clandestine, sorpassi azzardati e velocità folli sono ormai la norma”. “Una ragazza di 20 anni ha perso la vita, travolta da due auto che gareggiavano tra loro. Un’altra vittima innocente di una strada dove l’incoscienza di pochi continua a mettere in pericolo tutti. Non possiamo aspettare la prossima tragedia.Chiediamo l’installazione immediata di autovelox lungo tutta la Colombo: un primo passo concreto per fermare chi scambia una via urbana per una pista”.

Sistema onda verde a velocità adattiva

Sicurezza stradale sulla Colombo in relazione alla quale sono intervenuti anche Alessandro Luparelli e Michela Cicculli consiglieri capitolini di Sinistra Civica Ecologista: “In attesa che si chiarisca la dinamica dell’incidente in cui è stata uccisa una ragazza di 20 anni ed un’altra lotta per la vita in queste ore, riteniamo doveroso che assieme al discorso sugli autovelox si valutino subito queste proposte. Il tratto di via Cristoforo Colombo che attraversa il municipio VIII è stato interessato da diversi incidenti mortali. Proponiamo una serie di indicazioni tecniche a costo contenuto o zero, applicabili con la normativa vigente senza ridurre la capacità viabilistica della strada, che possono aumentare la sicurezza e protezione dei cittadini, favorendo la guida responsabile”.

Una foto di Beatrice BellucciLa vittima dell’incidente, Beatrice BellucciScoraggiare le corse 

“Una modalità è l’implementazione del sistema di ‘onda verde a velocità adattiva’ per gli impianti semaforici, un meccanismo che calibra i tempi del verde (ad esempio a 35, 40, 45 km/h) in base alle condizioni del traffico, premiando la velocità moderata con il massimo deflusso (come già sperimentato positivamente sui viali di Firenze nel 2013) – spiegano -. Un altro sistema è la dissuasione notturna con cui si desincronizzano alcuni semafori strategici a partire dalle ore serali, in modo da interrompere sistematicamente le condotte di velocità eccessiva. La logica è chiara, scoraggiare la corsa e incentivare il mantenimento del limite di velocità per trovare la luce verde all’incrocio”. “Ancora riteniamo utili gli attraversamenti pedonali rialzati nei punti chiave, sfruttando appieno la recente delibera capitolina di iniziativa del consigliere Zannola sulle linee guida per queste rampe. Il focus dovrebbe essere sul rialzo delle strisce zebrate in corrispondenza dei semafori sui controviali e, selettivamente, di quelle delle carreggiate centrali di maggiore pericolosità. L’obiettivo è duplice: ridurre la velocità in entrata e aumentare la visibilità per i pedoni”.

Semafori dinamici 

“Inoltre si potrebbe ricorrere ai semafori dinamici con rilevamento di velocità, oltre ai sistemi noti come Vista-red, Photo-red o T-red (che sanzionano il passaggio con il rosso), cioè dispositivi capaci di far scattare il rosso se un veicolo viene rilevato in corsa oltre i limiti orari tra 300 e 500 metri prima dell’incrocio. Questo tipo di deterrente, già in uso in diversi comuni (soprattutto su strade consolari), ha un elevato potere dissuasivo sul piede dell’acceleratore, poiché gli automobilisti tendono a preferire un’andatura moderata di poco sotto il limite per avere il verde, piuttosto che una velocità alta per poi essere bloccati con il rosso- concludono Luparelli e Cicculli- Queste misure non necessitano di grandi investimenti e possono essere attuate immediatamente, garantendo una città più sicura, solidale e vivibile per tutti”.