Sciopero di due ore nello stabilimento di Castrette di Villorba (Treviso) contro la decisione di applicare contratti di solidarietà per il 90% dell’orario, cosa di cui gli interessati sono stati informati via mail tre giorni prima

Sono stati circa 350, sugli 800 complessivi, i dipendenti di Benetton Group che lunedì 27 ottobre hanno aderito allo sciopero di due ore, proclamato da Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uilcon. I lavoratori in sciopero hanno manifestato nello stabilimento di Castrette di Villorba (Treviso) contro la decisione aziendale di applicare i contratti di solidarietà per il 90% dell’orario lavorativo.

Il primo sciopero dopo oltre 30 anni

A Castrette di Villorba sono state concentrate tutte le attività in seguito alla decisione unilaterale dell’azienda di applicare contratti di solidarietà a un’ottantina di addetti. Gli interessati sono stati informati del provvedimento tramite una e-mail ricevuta non più di tre giorni prima della data di sospensione dal servizio. Lo sciopero prevede due ore di astensione dal lavoro articolate tra le ore 10.00 e le ore 12.00 per il turno della mattina, e per le ultime due ore di turno per quelli successivi. Per cui si prevede che alla fine la partecipazione possa raggiungere il 70%, fanno sapere i sindacati. È la prima volta dopo oltre 30 anni che i dipendenti del Gruppo Benetton scioperano.



















































I sindacati: «Vogliono dividere i lavoratori»

Giornalisti, fotografi e operatori non sono stati ammessi all’interno del piazzale dello stabilimento in cui si è svolta la manifestazione, secondo quanto riportato dall’Ansa, e perciò i partecipanti poco dopo hanno raggiunto gli spazi esterni a ridosso della provinciale Postumia per un punto stampa. Le rappresentanze sindacali interne ed i segretari generali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil, Massimo Messina, Rudy Roffarè e Francesca Mazzoli, hanno spiegato di non ritenersi contrari all’utilizzo dei contratti di solidarietà, in vigore fino al 31 dicembre, ma di ritenere inaccettabile che il nuovo provvedimento sia intervenuto senza una preventiva consultazione tra le parti, come avvenuto in precedenza. I sindacati chiedono la rotazione dei dipendenti coinvolti e una riduzione dell’orario non oltre il 50%. «Una scelta che pare orientata soprattutto a dividere il fronte dei lavoratori», evidenziano i rappresentanti sindacali.

27 ottobre 2025 ( modifica il 27 ottobre 2025 | 22:12)