Lo schiaffo che l’UCI ha riservato alle formazioni professional italiane è stato forte e ben assestato. I regolamenti cambiano, lo fa anche il ciclismo e bisogna adattarsi, tuttavia le tempistiche dell’Unione Ciclistica Internazionale sono alquanto rivedibili. In meno di una settimana è andato in frantumi buona parte del lavoro fatto durante l’estate da parte delle squadre professional e dei vari progetti legati ai giovani. Il primo a parlarne è stato Roberto Reverberi, che ha ammesso di chiudere quello che era il reparto dedicato agli under 23. Un’altra squadra che ha subito lo scossone del terremoto causato dall’UCI è la MBH Bank-Ballan-Csb

«Era già nell’aria – racconta Gianluca Valoti, che a breve sarà alle prese con i corsi UCI per il patentino da diesse nei professionisti – si sapeva qualcosa, ma la notizia è arrivata in maniera inaspettata in quanto a tempistiche. E’ uscita una regola a ottobre che ci ha lasciato ben poco da interpretare. Certo che in alcuni casi determinati cambiamenti sarebbe bene comunicarli con un po’ di anticipo».

La MBH Bank-Ballan-Csb dal 2026 sarà professional e da mesi lavora alla rosa per l’anno prossimo

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L’UCI pensa ai corridori?

Le parole di Gianluca Valoti non fanno una piega, la MBH Bank lavora da mesi con l’intento di costruire una squadra che sia in grado di essere competitiva a diversi livelli. Oltre ai nomi di esperienza come quello di Felline e Masnada erano arrivate le notizie di alcuni profili interessanti come quello di Fancellu. Ma la struttura era pronta a partire dalle fondamenta, quindi molti dei ragazzi che in questi anni sono stati protagonisti tra le corse under 23 erano stati promossi al team professional con l’obiettivo di continuare il cammino e raccogliere quanto seminato

«Saperlo prima ci avrebbe dato il tempo di metterci in regola – continua Valoti – anche perché già è difficile fare ciclismo se non si è nel WorldTour, in questo modo tutto diventa ancora più complicato. Il progetto under 23 lo avremmo portato avanti comunque, anche se la comunicazione di questo nuovo regolamento fosse arrivata con anticipo. Dispiace per i ragazzi, perché in questo modo non possono partecipare a corse di rilievo come Giro Next Gen, Trofeo Piva, Recioto, Belvedere e tutte le classiche italiane under 23».

In questi anni come continental la formazione bergamasca ha corso spesso tra i pro’, qui Nespoli al Laigueglia

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Un ciclismo sempre più di vertice

La norma della quale stiamo discutendo è quella che dispone il divieto per le squadre professional di partecipare alle corse internazionali U23. Di per sé il ragionamento sarebbe anche corretto, se non fosse per il fatto di aver in qualche modo agevolato il lavoro dei devo team, ovvero le squadre di sviluppo delle formazioni WorldTour. Siamo chiari, tra le prime 30 squadre al mondo secondo il ranking UCI, ci sono 12 professional, di queste la metà ha una formazione development. Ma fino a quando il regolamento prevedeva che agli atleti under 23 dei team professional era permesso partecipare alle corse internazionali di categoria questa decisione rimaneva interna al team. 

«In qualche modo l’UCI ha comunque agevolato le formazioni devo – spiega Valoti – perché in questo modo noi team professional non possiamo portare in nostri ragazzi alle corse under 23 in quanto professionisti. Tuttavia i ragazzi delle devo vanno spesso a correre con le formazioni WorldTour, quindi hanno comunque modo di fare esperienze che i ragazzi di una normale continental non possono permettersi.

«Noi stessi avevamo pensato di fare una formazione devo – prosegue – ma voleva dire sacrificare una parte del budget dedicato ai professionisti. Se avessimo saputo prima del nuovo regolamento magari avremmo portato avanti l’idea della squadra under 23, anche perché lo sponsor MBH Bank tiene ai giovani, come testimonia il fatto di avere una squadra juniores». 

Cesare Chesini, MBH Bank-Ballan-CsbDalla prossima stagione i corridori under 23 delle squadre professional non potranno più correre le gare di categoria

Cesare Chesini, MBH Bank-Ballan-CsbDalla prossima stagione i corridori under 23 delle squadre professional non potranno più correre le gare di categoria

Ricalibrare l’attività

Senza la possibilità di partecipare alle principali corse del calendario internazionale under 23 si dovrà trovare il modo di garantire loro un’attività adeguata che permetta di crescere e fare le giuste esperienze. 

«Dovremo capire come gestire le corse – conclude Valoti – e questo passerà dai prossimi incontri che faremo. Uno dei primi è avvenuto proprio lo scorso fine settimana, abbiamo già avuto conferma dei primi inviti ufficiali. Non è nemmeno semplice visto che siamo una formazione nuova. Troveremo le corse adatte ai giovani per farli adattare al meglio al ritmo e alle corse dei professionisti».