Roma, 27 ottobre 2025 – La vaccinazione è il mezzo più efficace e sicuro per prevenire l’influenza e ridurne le complicanze. Lo ricorda il Ministero della Salute mentre una nuova epidemia è alle porte. Complice il calo delle temperature, si segnalano i primi casi dell’infezione che per l’inverno 2025-2026 si preannuncia “piuttosto aggressiva a giudicare da quanto si

è osservato in Australia prima e in Giappone poi”, segnala Silvestro Scotti, segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg). 

SANITÀ. EMILIA-R., DA LUNEDÌ VACCINI CONTRO INFLUENZA (E COVID) /FOTO GIÀ PRONTE 1,1 MLN DI DOSI; "QUEST'ANNO VIRUS SARÀ SEVERO" (FOTO 2 di 2)

Influenza, vaccini raccomandati per over 60, donne in gravidanza, pazienti a rischio o con malattie croniche (Dire)

Se per le persone giovani e in salute basteranno qualche giorno di riposo e una tachipirina, i rischi per gli anziani e i cosiddetti fragili esistono. A maggior ragione se, come concordano gli esperti, la variante influenzale che si appresta a circolare è particolarmente insidiosa. 

“Quest’anno sembra che i sintomi dell’influenza siano abbastanza importanti – afferma Stefano Centanni, professore ordinario di Pneumologia presso l’Università di Milano – Dunque la vaccinazione dovrebbe assolutamente essere fatta e dobbiamo tutti impegnarci a sostenere le campagne vaccinali soprattutto per malati cronici e anziani”.

Per chi è raccomandata la vaccinazione

Questa categoria di pazienti è caldamente invitata a prendere contromisure. Le linee guida del Ministero della Salute raccomandano e offrono gratuitamente il vaccino alle persone con più di 60 anni, alle donne in gravidanza e post partum, ai ricoverati in lungodegenza, alle persone con malattie croniche come diabete, malattie cardiache e respiratorie o problemi al sistema immunitario, ad alcune categorie di lavoratori come personale sanitario e socio-sanitario, forze di polizia e vigili del fuoco, allevatori o chi lavora a contatto con animali, ai donatori di sangue. La vaccinazione anti influenzale è raccomandata anche ai bambini non a rischio nella fascia di età 6 mesi – 6 anni.

È comunque indicata per tutti i soggetti che desiderino evitare la malattia influenzale o comunque attenuarne la sintomatologia e che non abbiano specifiche controindicazioni, sentito il parere del proprio medico.

Chi vaccina e quando

La vaccinazioni vengono somministrate dai medici di famiglia, negli ambulatori vaccinali, e in alcuni casi sul posto di lavoro, a partire dall’inizio di ottobre (40esima settimana dell’anno), considerando che la risposta immunitaria alla vaccinazione impiega circa due settimane per svilupparsi pienamente. Ma è possibile effettuare l’iniezione intramuscolo in qualsiasi momento della stagione, anche per chi ha già sviluppato la malattia. 

Cinque milioni senza medico di base

Nonostante l’importanza della vaccinazione, quest’anno sono 5 milioni gli italiani che rischiano di restare scoperti. Tanti sono le persone che si ritrovano senza un medico di base, vista la carenza di camici bianchi. In pochi anni siamo passati da 43mila dottori di famiglia a 37mila, sottolinea Scotti: “Significa anche che la proposta vaccinale, che il medico fa al paziente in forma attiva, conoscendo anche la sua storia clinica, in molti casi non si concretizza. E questo per cronici ed anziani è un problema importante. Cosi come è ridotta la possibilità di assistenza durante le fasi più critiche del picco influenzale, con il rischio di aumentare la pressione sui pronto soccorso che diventa l’unico presidio a cui il paziente può accedere”. La situazione rischia di diventare ancora più critica con il sovrapporsi di ulteriori virus respiratori, che sono tipici della stagione invernale, primo fra tutti il Sars-Cov 2 responsabile del Covid-19.

Mascherine e igiene: le altre precauzioni

Per proteggere la propria salute e anche tutelare il sistema sanitario, ci sono altre precauzioni da prendere, oltre al vaccino. Resta valido il consiglio di lavarsi frequentemente le mani, evitare luoghi affollati e in caso, utilizzare la mascherina Fp2, mangiare frutta e verdure per rinforzare il sistema immunitario. “Non vanno usati gli antibiotici, che favoriscono la resistenza a questi farmaci e che possono anche deprivare il sistema immunitario peggiorando i sintomi. No inoltre ai decongestionanti nasali, che funzionano ‘bloccando’ la patologia, ma quando finisce l’effetto il raffreddore ritorna tal quale prolungando il sintomo: un raffreddore che durerebbe una settimana rischia di durare 15-20 giorni e si può creare addirittura una cronicizzazione. L’alternativa è la soluzione fisiologica. Insomma lavare il naso invece di irritarlo”.