La procura di Monza – ieri 27 ottobre – ha chiesto una condanna a nove mesi di reclusione per Marco Castoldi, in arte Morgan. Come riportato da Milano Today, infatti, il cantautore, a processo per oltraggio a pubblico ufficiale, è accusato di aver rivolto insulti agli agenti di polizia intervenuti nel giugno del 2019, in occasione dello sfratto dalla sua casa del quartiere Triante di Monza.
Le accuse contro Morgan
Secondo l’accusa, Marco Castoldi – in arte Morgan – avrebbe rivolto ai poliziotti epiteti offensivi chiamandoli “mostri, ignoranti“, “ridicoli”, arrivando anche a paragonarli a “boia“ e “becchini”. Il cantautore, assistito dall’avvocato Roberto Iannaccone, si è difeso, sostenendo di non aver riconosciuto i poliziotti, perché non erano in divisa.
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“Mi trovavo in uno stato di profonda sofferenza nel lasciare quella che era non solo la mia casa, ma anche il luogo di lavoro, dove avevo lo studio di registrazione e i miei strumenti”, dice Morgan dichiarandosi innocente. L’esecuzione dello sgombero era stata preceduta da diverse polemiche: “Io non accettavo in toto la vicenda, per come si era sviluppata. Quel giorno ero in grande sofferenza psicologica; quelle persone non le avevo identificate come poliziotti perché non si erano qualificate come tali, non erano in divisa, e uno di loro mi riprendeva con una telecamera in mano”.
Per quanto riguarda la parola “Mostro” – scrive il Corriere riportando le sue dichiarazioni – Morgan si è difeso dicendo che erano riferite all’acquirente dell’appartamento. La sentenza è prevista per il 17 novembre.