di
Carlos Passerini

Il proprietario del club rossonero: «Abbiamo speso più di qualsiasi altra squadra di Serie A nell’ultimo mercato estivo. Stiamo costruendo un nuovo stadio. Non per intascare denaro, ma per trasformare il profilo finanziario del Milan e portarlo al livello delle squadre di Premier League»

«Essere proprietario del Milan è probabilmente è la cosa più difficile che io abbia mai fatto»: Gerry Cardinale, proprietario del club rossonero dal 2022 tramite il fondo RedBird Capital & Partners, è stato intervistato nei giorni scorsi al podcast americano The Varsity. Ha parlato dei suoi investimenti, del progetto del nuovo stadio e in generale sul calcio europeo e italiano. «È una sfida perché l’ecosistema in cui opero è molto resistente al cambiamento – prosegue il manager americano -. Ma questa è anche la tesi d’investimento. In tre anni di proprietà dell’AC Milan, siamo stati positivi in termini di flusso di cassa per la prima volta in 17 anni. E non tengo quei soldi per me: li reinvesto nella squadra. Abbiamo speso più di qualsiasi altra squadra di Serie A nell’ultimo mercato estivo. Stiamo costruendo un nuovo stadio. Non per intascare denaro, ma per trasformare il profilo finanziario dell’AC Milan e portarlo al livello delle squadre di Premier League». 

Poi Cardinale è intervenuto sul campionato italiano e sugli scenari futuri di sviluppo: «La vera concorrenza non sono le altre 19 squadre di Serie A: è la Premier League. Quello è un buco nero economico che drena ricchezza dal continente. Hanno quasi quattro volte le entrate televisive delle altre leghe europee ed è un problema. Eppure, in Serie A, l’ultima può battere la prima in qualsiasi giornata. È la lega più competitiva, ma non veniamo pagati per questo. Non possiamo ottenere accordi significativi per i diritti internazionali. Perché? Perché i distributori vogliono solo “il meglio”, da cui nasce il fenomeno della Superlega. Negli Stati Uniti, nessuno vuole vedere Cagliari contro Lecce, e questo è un problema. La competizione è l’essenza dello sport, ma non è premiata economicamente». 



















































Infine Cardinale ha chiarito un suo precedente intervento sull’ex patron rossonero Silvio  Berlusconi: «Ho detto che vorrei essere Berlusconi 2.0 e la mia PR è impazzita (ride). Ma ciò che intendevo dire è che voglio innovare, come fecero Berlusconi o Steinbrenner ai loro tempi. Solo che oggi non puoi più farlo nello stesso modo: è tutto troppo costoso, ci sono fondi sovrani, miliardari… devi trovare un altro modo». 

28 ottobre 2025 ( modifica il 28 ottobre 2025 | 08:44)