New York, 30 luglio 2025 – Così Sean ‘Diddy’ Combs, recentemente condannato per reati legati alla prostituzione, ora ha chiesto al giudice di essere rilasciato su cauzione per 50 milioni di dollari in attesa della sentenza definitiva. La richiesta, presentata nelle scorse ore dal suo avvocato, Marc Agnifilo, si fonda sulla denuncia di condizioni critiche nel Metropolitan Detention Centre (MDC) di Brooklyn, dove il produttore è attualmente detenuto.

La richiesta degli avvocati di Combs

“Sean Combs non dovrebbe trovarsi in carcere per questo tipo di condotta”. È ancora: “Potrebbe essere l’unico detenuto negli Stati Uniti a scontare una pena per aver pagato per prestazioni sessuali, e di certo l’unico per aver assunto escort maschi adulti per sé e per la sua compagna”. Così ha scritto l’avvocato nel documento depositato in tribunale, nel quale poi sottolinea che il carcere presenta gravi rischi fisici e che altri imputati condannati per reati simili sono quasi sempre rilasciati prima della sentenza. Ad oggi, l’ufficio del procuratore federale di Manhattan non ha rilasciato dichiarazioni in merito alla richiesta. I pubblici ministeri, finora, hanno sostenuto che Combs rappresenti un pericolo di fuga e che per questo non dovrebbe beneficiare della libertà su cauzione.

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Assolto dalle accuse più gravi

Il produttore 55enne, considerato uno degli uomini più influenti della scena musicale, rischia fino a dieci anni di carcere dopo essere stato condannato, all’inizio di luglio, per due capi d’accusa relativi al trasporto di persone a scopo di prostituzione. Le accuse riguardano viaggi organizzati in diverse città degli Stati Uniti, durante i quali Combs avrebbe accompagnato fidanzate e escort maschili per incontri sessuali. Va anche detto che l’ex star è stata assolta dalle accuse più gravi a suo carico tra cui traffico sessuale e associazione a delinquere, che avrebbero potuto portarlo all’ergastolo. L’assoluzione è arrivata il 2 luglio scorso, ma nonostante ciò, il giudice Arun Subramanian ha respinto immediatamente una precedente richiesta di rilascio, affermando che Combs non aveva ancora dimostrato “in maniera chiara e convincente” di non costituire un pericolo per la comunità.