Poi si tocca il tema dei processi ancora aperti. Arrestata nel 2017 per spaccio di droga e imputata per diffamazione nei confronti di un deputato e di un ristoratore, Rita De Crescenzo ribadisce: «Ho sempre detto che ho fatto uso di droga, ma non ho mai spacciato».

Alla domanda sul ricordo più doloroso, si ferma: «Quando sono stata violentata da tre ragazzi di colore alla stazione centrale. Da lì ho capito che se non avessi smesso con la droga sarei morta. E guarda adesso come sto bella! Nella vita si può cambiare e sto qua a raccontarlo».

Il suo sogno è «girare un film con Christian De Sica», rivela De Crescenzo. «Immagino una commedia ambientata a Napoli. Io sono una fan sfegatata di De Sica, da piccola ho visto tutti i suoi film». E quando tenta di spiegare la presunta parentela con Massimo Ranieri, tramite la nonna «Giuseppa ‘e Zazzariell», il momento diventa un siparietto comico.

C’è anche un’idea politica nel suo mondo in trasformazione. «Porterei la gente del popolo a votare. Organizzerei dei pullman, andando casa per casa», dice. E quando Fagnani le fa notare che «ci sono le Circoscrizioni, si vota sotto casa, non c’è bisogno dei pullman», lei non si scompone: «Io invece organizzo dei pullman».

E, inevitabilmente, si parla del «caso Roccaraso». «Ci ha guadagnato?», domanda la conduttrice. «No, e non conosco le agenzie che hanno organizzato i viaggi. Io ho fatto solo dei video super bellissimi», risponde.

Nel finale, la confessione più intima. Rita De Crescenzo sa di dovere delle scuse a qualcuno: «Ai miei figli. Io vivo da sette anni. La mia vita è solo di sette anni».