Tirana, la capitale inaspettata del nuovo design europeo.

Ricordate il boom di Dubai all’inizio del XXI secolo? La sontuosa (e controversa) costruzione di The Palm, il glorioso Burj Al Arab e la riconversione futuristica di un ex villaggio di pescatori di perle in una città che sfidava i limiti della realtà. Ebbene, qualcosa di simile sta accadendo in questi giorni a Tirana, la capitale albanese, il cui centro storico punta verso il cielo grazie a una massiccia costruzione di grattacieli ed edifici.

Per molti, il segno di questa evoluzione risponde a un governo dichiaratamente appassionato di architettura e arte, da cui l’intenzione di attirare nel suo nuovo hub studi e architetti. Molti, però ci vanno ancora con i piedi di piombo, soprattutto quando si parla del Paese con il quarto PIL più basso d’Europa. Benvenuti nel futuro verticale dell’Europa orientale.

Tirana, una città unica, ambita da culture diverse che hanno lasciato il segnotirana edificio moderno

© Carlos Torres via Unsplash

Tirana è sempre stata una città unica, ambita da diverse culture che hanno lasciato la loro impronta in molti modi, compresa l’architettura: dalle costruzioni illiriche del V secolo d.C. sopravvissute nella parte vecchia della città, alle influenze del periodo ottomano fino all’inizio del XX secolo e, naturalmente, ai 45 anni di influenza da parte dell’Unione Sovietica.

Il primo accenno di allontanamento di Tirana dall’estetica sovietica si è manifestato già all’inizio degli anni ’90, quando Edi Rama, uno sgargiante artista contemporaneo, è diventato sindaco della città e ha deciso di dipingere gli edifici con colori vivaci. Era il suo modo di guidare Tirana verso una nuova era, la cui ambizione è cresciuta solo negli ultimi anni.