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redazione online

Aveva 92 anni: quella in Libano fu la prima missione italiana del dopoguerra. L’amicizia e le foto con il presidente della repubblica Pertini

È morto all’età di 92 il generale Franco Angioni, figura divenuta molto popolare negli anni ’80 quando divenne comandante della missione italiana a Beirut, la prima all’estero dopo la fine della seconda guerra mondiale. Terminata la carriera militare aveva vissuto anche una breve esperienza politica come deputato eletto nelle liste degli allora Democratici di sinistra.  

Nato nel 1933 a Civitavecchia, la sua carriera con le stellette si è svolta per intero nei reparti dei paracadutisti fino a diventare nel 1977 vicecomandante della brigata Folgore. 



















































Come detto il nome di Angioni divenne familiare all’opinione pubblica nel 1982 quando l’Italia prese parte alla missione di pace a Beirut. Il Libano era dissanguato da un lungo periodo di guerra e instabilità che aveva avuto il suo punto più tragico nel massacro dei campi profughi di Sabra e Chatila. L’Italia aderì al contingente internazionale – la prima volta dal 1945 – della missione «Libano 2» con americani e francesi. Il veto dell’Urss impedì che quella delicata missione avvenisse sotto la bandiera dell’Onu.

Angioni adottò subito un atteggiamento di dialogo e apertura con le comunità locali che gli valse fin da subito ampio apprezzamento. Il generale comandò il contingente italiano fino al 1984: di quel periodo restano nella memoria collettiva le foto dell’alto ufficiale con il presidente della repubblica Sandro Pertini con il quale intrecciò un rapporto di grande amicizia e lealtà. 

Dopo una serie di altri incarichi all’interno delle Forze Armate nel giugno 1997 è stato nominato commissario straordinario del Governo per le iniziative italiane di supporto in Albania fino al giugno 1998. È stato eletto alla Camera dei deputati nelle politiche del 2001 come indipendente in quota Democratici di Sinistra. È stato segretario della Commissione Difesa della Camera dal 21 giugno 2001 al 27 aprile 2006, ed è anche stato membro della delegazione parlamentare presso l’assemblea Nato dal 19 settembre 2001.

28 ottobre 2025 ( modifica il 28 ottobre 2025 | 22:02)