«Meglio che non esprima il mio parere, io non ho mai contattato l’avvocato Taormina. Lasciamo perdere», così l’avvocato Angela Taccia al Messaggero. Il legale di Andrea Sempio risponde al post di Carlo Taormina, il principe del foro aveva messo in guardia i difensori dell’indagato da un possibile (e imminente) arresto del loro assistito. Misura cautelare che però non è stata ancora disposta da nessun pubblico ministero. «Qualcuno dica a Sempio di andare in Procura coi suoi ottimi avvocati a rendere interrogatorio. Stanno per arrestarlo», aveva scritto sui suoi social. 

I dubbi sul post

Anche se il tono del post poteva far nutrire qualche dubbio per come proseguiva. «Questi magistrati stanno dentro a tunnel per le condotte investigative patologiche che hanno compiuto e stanno compiendo,annunciando colpi di teatro in continuazione rivelatisi ogni volta delle autentiche patacche. Ora non sanno più che fare e per placare l’opinione pubblica e per coprire le loro anomale operazioni, potrebbero, come spesso accade tentare la strada dell’arresto che è molto attesa dalla parte sanguinaria dell’opinione pubblica e salvarsi anche da possibili responsabilità che a Nordio sono state già sollecitate», così proseguiva Taormina. Un attacco, quindi, agli inquirenti. Soprattutto laddove scrive “condotte patologiche”, “colpi di teatro”, “patacche”. Non c’è dubbio che si tratti di un’intemerata contro chi sta svolgendo le indagini, stigmatizzando il modo in cui vengono condotte.

Il “corteggiamento” di Sempio a Taormina

Quando la Taccia dice “non ho mai contattato l’avvocato Taormina” si riferisce al presunto “corteggiamento” dopo che Andrea Sempio ha revocato l’incarico all’avvocato Massimo Lovati. Una scelta “sofferta”, come ha detto l’indagato, ma che si è resa necessaria dopo le sensazionali dichiarazioni del legale nato a Vigevano a Falsissimo di Fabrizio Corona. Ecco, su questa presunta richiesta a Taormina di assumere la difesa di Sempio è proprio Angela Taccia che smentisce sia mai avvenuta. In un ennesimo colpo di scena che riguarda il delitto di Garlasco, un giallo che sta prendendo sempre più i contorni di una vera e propria storia senza fine.

L’attacco a Lovati

Nel post di Taormina, peraltro, non manca un attacco al Lovati. Ma per comprenderlo bisogna prima analizzare il passaggio prima nel testo, quando l’avvocato sempre scrivere in un flusso di coscienza alla Joyce: senza freni e basi. «Sempio vada in Procura e dica il vero, cioè che si è fatto un falso alibi perché non ne poteva più di stare sotto processo da innocente e non da assassino. E che per la stessa ragione avrebbe corrotto Venditti o molto più plausibilmente ha dato i soldi agli avvocati che gli hanno fatto credere che li dovevano dare a Venditti». Questo come per dire: Sempio è innocente, perché ha cercato in tutti i modi di evitare il processo perché sapeva che avrebbero potuto incastrarlo.

La presunta relazione tra Sempio e Poggi

Poi Taormina adombra una presunta relazione tra Sempio e Chiara Poggi. «Ai magistrati dica che quella mattina stava a casa con Chiara, e Stasi ha fatto irruzione perché sapeva del tradimento di Chiara e quindi intenzionalmente andò lì ed esplosero la rabbia e la gelosia che gli fecero assassinare Chiara davanti a Sempio». Ecco, dopo questa ricostruzione conclude: «A proposito,si tratta di un mio sogno lovatiano. O no?». Come per dire: è frutto di una mia fantasia o sto straparlando come fa Lovati?


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