Le luci del Velódromo de Peñalolén, che è stato sede dei Mondiali su Pista Santiago del Cile 2025 sono ormai spente da qualche giorno, ma intorno alla rassegna iridata rimangono accese delle polemiche molto significative. A rinfocolarle è Roger Kluge, uno degli atleti più esperti del settore, tanto da vantare ben tre titoli iridati in carriera nella Madison. Il tedesco, classe 1986, ha raccontato dal suo punto quello che è accaduto nella gara a coppie che ha chiuso il programma della rassegna mondiale su pista e che lui ha chiuso, in coppia con Moritz Augenstein, con un beffardo quarto posto.
Quel piazzamento è già abbastanza amaro in generale, ma stavolta, per come sono andate le cose, a Kluge non va proprio giù. Il duo tedesco si è visto infatti scavalcato nel finale da quello della Danimarca, composto da Lasse Norman Hansen e Niklas Larsen, che hanno portato un attacco a 12 giri dalla fine, riuscendo poi a guadagnare sul giro sugli altri e a ottenere i 20 punti che sono serviti loro per balzare al terzo posto. Qual è il problema sollevato da Kluge? Che la classifica riportata in quel momento dai commissari di gara, e visibile a tutti sugli schermi del velodromo, non teneva conto del fatto che i danesi avessero già guadagnato un giro in precedenza e che quindi erano ben più avanti in graduatoria rispetto a quello che tutti, corridori in pista, credevano.
“La Danimarca aveva preso un giro quasi 20 minuti prima rispetto a quel momento, ma quei punti non erano ancora stati conteggiati – ha scritto Kluge sul suo profilo Instagram – È ovvio che se noi, così come altre squadre, avessimo saputo che loro potevano rientrare nella corsa per il podio, non li avremmo lasciati andare, a 12 giri dalla fine della gara. Saremmo stati a ruota, non avrebbero preso il giro e anche le ultime due volate (che danno punti – ndr) avrebbero avuto un andamento diverso”.
Kluge non usa mezzi termini: “Gli errori commessi da parte dei commissari dell’UCI hanno chiaramente influenzato e distorto l’esito della gara – aggiunge il tedesco – È una cosa inaccettabile e, detto semplicemente, non può passare via impunita nell’ambito di un Campionato del Mondo. Se un atleta o un tecnico commette errori, ci sono penalità o magari anche squalifiche. Noi non possiamo dire ‘mi dispiace, vi prego di accettare le mie scuse’. L’UCI invece può farlo”.
Il tedesco sottolinea che episodi di questo tipo possono “privare atleti e federazioni di una medaglia in una disciplina olimpica – le parole di Kluge – È difficile accettare che un errore così grave possa essere liquidato con delle semplici scuse. Purtroppo, ci sono stati problemi simili anche in altre gare, ma non è nulla di nuovo. Sono cose che ritornano da un po’. Le regole delle gare non sono state osservate al 100 per cento. Sono curioso di vedere se ci sarà qualche miglioramento nei prossimi anni”.
