“Nella musica c’è lo stato d’animo dell’intero universo, se lo ascoltassimo ci capiremmo di più”. In questo, oltre che nella musica, ha sempre creduto James Senese, il celebre musicista napoletano morto oggi all’età di 80 anni. Il sassofonista fondatore degli Showmen e dei Napoli Centrale, artista che ha fatto parte della storica formazione di Pino Daniele, era ricoverato per un’infezione polmonare dallo scorso 24 settembre nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale Cardarelli. In un post social, l’amico Enzo Avitabile scrive: “Non bastano parole per un dolore così grande ma solo un grazie! Grazie per il tuo talento, la dedizione, la passione, la ricerca. Sei stato un esempio di musica e di vita. Un amico per fratello, un fratello per amico. Per sempre”. Ci siamo parlati, l’ultima volta, cinque anni. Poi ci siamo visti in altre occasioni, ma lui sul palco e io sotto a perdermi nei suoi suoni. L’altalena dell’anima oscilla quando vibra il sassofono di James Senese. E’ stato uno dei grandi protagonisti della musica, uno dei pochi che ha valicato gli oceani con la forza di uno strumento musicale. Ogni suo concerto era sperimentazione, nulla (o molto poco) veniva programmato, quello che accadeva in concerto era stupore, spesso per James stesso e i suoi musici. Alla base di tutto una esigenza viscerale di divertirsi perché, mi ha raccontato, “il divertimento è nella musica che serbi nel tuo cuore. Metto in moto il groove di tutti e lo metto insieme per fare vibrare i nostri sentimenti”. Secondo lui c’era una assuefazione triste a un mondo di canzonette senza un messaggio sociale preciso: “Io sono sensibile mentre tanti altri hanno preso il mestiere per un gioco. Nella musica c’è lo stato d’animo dell’immenso universo, dobbiamo capirci di più”. E James Senese ha accompagnato con suo sassofono il processo dell’umana comprensione perché ogni volta che usciva una nota creava un mondo.

LA STORIA EPICA DI JAMES SENESE

La storia di James Senese, nato a Napoli il 6 gennaio 1945 da madre italiana e padre afroamericano, inizia nel 1961 quando fonda a Terzigno il gruppo Gigi e i suoi Aster insieme all’amico Mario Musella. Pochi anni dopo, i due danno vita con Vito Russo alla band Vito Russo e i 4 Conny, incidendo per l’etichetta King di Aurelio Fierro. Nel 1965 nasce il progetto Showmen, che porta in Italia le sonorità soul e rhythm & blues, tra gli altri, di Otis Redding, James Brown e Marvin Gaye. Il gruppo conquista il successo con il brano Un’ora sola ti vorrei, vincendo il Cantagiro 1968. Dopo lo scioglimento della band, James Senese e il batterista Franco Del Prete danno vita nel 1972 agli Showmen 2. Nel 1974 arriva la svolta con la nascita dei Napoli Centrale. Tra i membri della band anche un giovane Pino Daniele, che agli esordi viene chiamato come bassista. Proprio con Pino Daniele, Senese formerà un supergruppo che segnerà un’epoca: con Tullio De Piscopo, Rino Zurzolo, Joe Amoruso ed Ernesto Vitolo, accompagnerà il cantautore napoletano nei suoi primi successi e tornerà a suonare con lui nell’album Ricomincio da 30. Nel 1983, lo scioglimento dei Napoli Centrale segna l’inizio della carriera solista di Senese. Tra i suoi lavori più significativi, Hey James, dedicato al padre americano, e Zitte! Sta arrivanne ‘o mammone, con ospiti come Lucio Dalla, Enzo Gragnaniello e Raiz. Nel 2011 riceve il Premio Armando Gill alla carriera. L’anno successivo pubblica È fernuto ‘o tiempo. I Napoli Centrale tornano attivi negli anni Novanta e, con una nuova formazione, nel 2016 pubblicano l’album ‘O Sanghe, scritto insieme a Del Prete e vincitore della Targa Tenco come miglior disco in dialetto. Nel 2018 celebra i 50 anni di carriera con un doppio live registrato a Sorrento. Nello stesso anno rielabora i suoi brani in chiave vocale con il gruppo Soul Six. Infine, nel 2021 presenta all’Auditorium Parco della Musica di Roma il suo ventunesimo album James is back. James Senese ha anche arricchito il suo percorso con esperienze cinematografiche. Tra queste No grazie il caffè di rende nervoso”, con Massimo Troisi, Passione, di John Turturro, e Una festa esagerata con Vincenzo Salemme.

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