La celebre retrò sportiva giapponese si aggiorna per il 2026 con ride-by-wire, cruise control, cambio quickshifter e piattaforma inerziale IMU. Tre colorazioni disponibili e non manca la raffinata versione SE con Brembo e Öhlins

29 ottobre 2025

Quando si parla di classiche fuori e sportive dentro, la Kawasaki Z900RS rappresenta uno dei riferimenti del segmento. Non è solo una questione di nostalgia: dietro le linee che omaggiano l’immortale Z1 del 1972 batte un cuore tecnologico in costante evoluzione. E infatti per il 2026, Kawasaki alza ulteriormente l’asticella con una serie di aggiornamenti che portano la RS al passo con le sportive attuali, senza rinnegare una briciola del passato.

Elettronica da sportiva moderna

Il salto generazionale più significativo riguarda il pacchetto elettronico. La Z900RS 2026 abbandona definitivamente un approccio minimalista delle prime versioni e abbraccia la tecnologia dei modelli contemporanei. Debutta il ride-by-wire, che gestisce l’apertura delle valvole a farfalla elettroniche (ETV) garantendo una risposta più fluida e progressiva, soprattutto ai bassi regimi dove il quattro cilindri da 948 cc poteva impensierire i meno smaliziati.

La vera novità è però l’adozione della piattaforma inerziale IMU, che abilita il Kawasaki Cornering Management Function (KCMF): in sostanza, il controllo di trazione e l’ABS diventano sensibili all’angolo di piega, offrendo un margine di sicurezza superiore nelle curve più impegnative. Si aggiunge il cruise control, gradito compagno nei trasferimenti autostradali, e il cambio elettronico bidirezionale Kawasaki Quick Shifter (KQS), che permette cambiate senza frizione sia in salita sia in scalata.

Sound e carattere: il nuovo scarico a megafono

Sul fronte sensoriale, intendiamo dunque sia estetico sia acustico, Kawasaki ha ridisegnato scarico e collettori. Il nuovo terminale a megafono non è solo un omaggio stilistico alle mitiche Z degli anni Settanta: regala alla moto una voce più espressiva e corposa, senza eccedere in decibel. Un equilibrio tra prestazioni, omologazioni e quel sound inconfondibile che fa girare la testa ai semafori. D’altra parte proprio il sound è sempre stato uno dei punti forti di questa moto: evocativo certo, ma anche pieno ai bassi ed esaltante all’aumentare dei giri.

Design: classico fuori, moderno dentro

Esteticamente, la Z900RS 2026 conferma la formula vincente e non si segnalano interventi di particolare rilievo. Rimangono serbatoio a goccia, codone rastremato e le alette sulla testata del cilindro che simulano il raffreddamento ad aria, pur trattandosi di un motore a liquido. Nuovo il fanale posteriore a LED ovale, che modernizza la coda senza stravolgere l’impronta rétro.

L’ergonomia è stata studiata per favorire una postura naturale: seduta eretta, comandi ben posizionati e altezza sella di 835 mm (810 mm per la versione ribassata optional, 845 mm per la SE). Un compromesso ragionevole tra sportività e accessibilità, che consente anche ai piloti meno alti di appoggiare i piedi con sicurezza.

Le sospensioni restano da sportiva autentica: forcella a steli rovesciati Showa da 41 mm con regolazione idraulica e monoammortizzatore a leveraggio orizzontale. L’impianto frenante anteriore monta pinze ad attacco radiale e dischi da 300 mm, chiamati a gestire, si fa per dire, i 111 CV e 98,5 Nm del quattro cilindri.

La connettività smartphone tramite l’app Rideology The App Motorcycle permette di interfacciarsi con la moto in modalità wireless, monitorando parametri di guida e personalizzando le impostazioni elettroniche.

Tre gusti, un’anima

La gamma si articola su tre livelli. La Z900RS standard arriva nella suggestiva colorazione Candy Tone Red, richiamo diretto alla livrea Z1B del 1975. La Z900RS Black Ball Edition propone una finitura total black in Ebony, con emblemi stile Fireball per un look più aggressivo.

In cima alla piramide troviamo la Z900RS SE, riconoscibile per la livrea Metallic Spark Black ispirata alla celebre “Fireball”. Oltre all’estetica esclusiva, questa versione si distingue per l’impianto frenante Brembo con tubi in treccia, la sospensione posteriore Öhlins con regolazione remota del precarico e la presa USB-C integrata sul manubrio. Dettagli che fanno la differenza, soprattutto in termini di feeling e precisione di guida.

Versioni depotenziabili

Kawasaki conferma la disponibilità delle versioni 70 kW e 35 kW, rendendo la Z900RS accessibile anche ai neopatentati A2.

Tra le belle di EICMA

La Kawasaki Z900RS 2026 compie un passo avanti deciso sul fronte tecnologico, colmando il gap con le sportive contemporanee – e con la Z900 “standard” – senza perdere identità. Il binomio tra estetica classica e prestazioni moderne funziona, e l’aggiunta di IMU, ride-by-wire e quickshifter renderà la guida più sicura, fluida e coinvolgente. Per chi cerca una naked retro che sappia realmente andare forte, senza rinunciare al fascino senza tempo, la Z900RS resta un punto di riferimento anche se dovrà vedersela con nuove pretendenti anch’esse attese per il debutto ad EICMA. E noi, che ci siano moto come queste ne siamo solo contenti perché le vere leggende non tramontano mai e non ci stancano mai. Prezzo e disponibilità non sono ancora stati comunicati ufficialmente da Kawasaki, ma è molto probabile che li conosceremo durante EICMA e che l’arrivo in concessionaria avvenga nei primi mesi del 2026.

Kawasaki Z900RS 2026: elettronica evoluta, prestazioni sportive e stile senza tempo [GALLERY]