Bologna, 29 ottobre 2025 – È stata arrestata stamattina con l’accusa di omicidio volontario del marito Roberto Berti, trovato morto lo scorso 23 novembre a Castel d’Aiano. La donna, Leda Stupazzoni, 81 anni, era indagata già da mesi e ieri mattina i carabinieri della compagnia di Vergato e del Nucleo Investigativo hanno eseguito la misura cautelare dei domiciliari nell’abitazione di via Bedosta, in località Rasora dove la donna vive e dove avrebbe ucciso il marito.

Furia cieca: inferti all’anziano 40 colpi

L’uomo, anche lui ottantunenne, era stato infatti trovato morto nel cortile dell’abitazione, massacrato da una quarantina di colpi inferti probabilmente con dei cocci taglienti.

La moglie chiamò i soccorsi parlando di una caduta dalle scale

Era stata proprio la donna – difesa dall’avvocato Valentina Di Loreto – a chiamare i soccorsi, parlando di un incidente domestico: una caduta dalle scale tragicamente finita su una carriola.

Una versione lacunosa e incongruente con le ferite, soprattutto al capo al collo, riportate dall’anziano, che tra l’altro non aveva un braccio.

Berti sarebbe stato ucciso, secondo l'accusa, dalla moglie nell'abitazione della coppia in località Rasora

Berti sarebbe stato ucciso, secondo l’accusa, dalla moglie nell’abitazione della coppia in località Rasora

Le indagini dei carabinieri per ricostruire la feroce aggressione e il movente

In mesi di indagini, i carabinieri hanno ricostruito la dinamica della feroce aggressione, il cui movente è probabilmente legato a dissidi familiari.


La violenze domestiche nel passato della coppia 

Stando a quanto ricostruito, l’anziano aveva un carattere molto rude e avrebbe anche picchiato in passato la moglie. Che, è quindi la tesi degli inquirenti, sarebbe esplosa in una furia che non ha lasciato scampo al coniuge.