di
Carmine Aymone

Un mese fa era stato ricoverato per le complicanze di una polmonite. La sua vita artistica indissolubilmente legata a quella di Pino Daniele. Il sindaco: «Artista straordinario, figlio della Napoli vera»

Si è spento stamattina poco prima delle 8 all’ospedale Cardarelli, all’età di 80 anni, James Senese, il grande sassofonista simbolo della musica partenopea e punto di riferimento della scena italiana. Da un mese era ricoverato a causa di una grave polmonite, che negli ultimi giorni aveva provocato un progressivo peggioramento del suo stato di salute.

Nelle ultime ore, secondo quanto trapelato da ambienti vicini alla famiglia, le condizioni dell’artista si erano ulteriormente aggravate. I medici del reparto di terapia intensiva dell’ospedale dove era ricoverato avevano descritto un quadro clinico «molto delicato». Familiari e amici gli erano accanto fino all’ultimo, mentre l’Italia intera seguiva con apprensione l’evolversi della situazione. I funerali domani alle 12 nel suo quartiere di periferia, Miano, dove ha sempre vissuto. 



















































Con lui se ne va una delle voci più profonde e autentiche della musica napoletana. Il suo suono di sax, riconoscibile fin dalle prime note, era diventato il simbolo di un modo unico di raccontare la città: viscerale, contraddittorio, dolente e pieno di vita.

Figlio di un soldato afroamericano e di una madre napoletana, Gaetano “James” Senese era cresciuto nei quartieri popolari, trasformando le difficoltà in arte. «La mia musica nasce dalla rabbia e dall’amore», diceva spesso. Una frase che sintetizza perfettamente il suo percorso umano e artistico.

Negli anni Settanta fondò i Napoli Centrale, gruppo che rivoluzionò il panorama musicale italiano fondendo jazz, funk e sonorità popolari napoletane. Con i testi in dialetto e la potenza del suo sax, Senese seppe dare voce alle tensioni sociali del Sud, alla dignità del lavoro e alla fierezza della sua gente.

Indimenticabile il sodalizio artistico e umano con Pino Daniele, con cui condivise palchi, dischi e un’amicizia profonda. Insieme contribuirono a creare un linguaggio musicale nuovo, capace di superare ogni confine.

Fino a poco tempo fa James continuava a esibirsi con la stessa energia di sempre. Il suo ultimo tour, applaudito in tutta Italia, sembrava confermare una vitalità artistica ancora intatta. Ma già lo scorso aprile aveva dovuto affrontare un’operazione d’urgenza all’Ospedale Vecchio Pellegrini per un’ernia strozzata. 

L’intervento era andato bene e lui, con il consueto sorriso, aveva rassicurato i fan sui social. Poi, un mese fa, il nuovo ricovero e l’attesa. Oggi, la notizia che nessuno voleva ricevere.

Con la morte di James Senese, Napoli perde una parte della sua anima, ma la sua musica — quella miscela irripetibile di jazz e sentimento — continuerà a suonare nelle strade, nei ricordi e nei cuori di chi lo ha amato.

Le reazioni, dal sindaco agli amici musicisti

«James Senese è stato un artista straordinario, un figlio della Napoli vera, passionale e intrisa di contaminazioni. È stato un onore averlo protagonista di molte nostre iniziative tra cui il Capodanno. Il suo sax risuonerà per sempre, nel nome di Pino Daniele», ha scritto su X il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi. 

Sui social, in un coro unanime e commosso, amici, colleghi, artisti e semplici cittadini ricordano James Senese, “Mister Sax”, l’uomo che con il suo suono ha raccontato la città come pochi altri. Enzo Avitabile, che gli è stato accanto quasi ogni giorno nell’ultimo mese di ricovero, ha detto con voce rotta: «Sono distrutto. James era il nostro fratello maggiore, il nostro punto di riferimento… James era James». Gli fanno eco Tony Esposito e Tullio De Piscopo, legati a lui da un’amicizia e da una storia musicale che ha attraversato decenni: «Non ci crediamo ancora. Nella nostra percezione James c’è sempre stato, James era eterno… e invece ora Pino lo avrà accolto, e già staranno pensando a cosa suonare insieme». 

Anche Enzo Gragnaniello, commosso, lo ricorda con parole intrise di verità:
«Uno squarcio nell’anima, nella carne. Napoli con James perde una parte di sé, un vero monumento, un uomo libero… come la sua musica». Attorno a questo dolore collettivo si stringono in tanti: Lino Vairetti, Tony Cercola, Roberto Giangrande, Gigi De Rienzo, Rosario Jermano. Tutti eroi di una generazione irripetibile, quella che ha forgiato il Napule’s Power. Tutti figli di James. 

E questa sera Marco Zurzolo, sassofonista e compositore, fratello di Rino – che con Senese ha suonato nella band di Pino Daniele – tributerà un omaggio con il suo sax all’artista scomparso.  Alle ore 19,30 nella Chiesa San Giorgio Maggiore in Via Duomo 237, Zurzolo nel corso di un incontro proporrà alcuni brani storici di Senese.


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29 ottobre 2025 ( modifica il 29 ottobre 2025 | 20:35)