Positivi alla tubercolosi tre adulti e tre bambini. È questo l’esito che emerge dai controlli e dagli accertamenti da parte del Dipartimento di prevenzione dell’Asl sul focolaio diffusosi all’interno dell’ex scuola di via Ciriè 7, Spazio popolare Neruda. I sei casi sono stati confermati in sede di Consiglio Regionale, martedì 28 ottobre, per voce dell’assessore Gian Luca Vignale. Confermato lo screening sanitario fino al prossimo 18 novembre, mentre i bambini sono stati presi in carico all’ospedale Regina Margherita. L’Asl ha presentato un esposto in procura per epidemia colposa, ed è scontro tra Regione e Comune di Torino.

Il sopralluogo dell’Asl: sei casi confermati

“Il Dipartimento di prevenzione dell’Asl, a causa della peculiarità del luogo e dell’ambiente, ha richiesto al Comune di Torino di verificarne la possibilità di accesso in sicurezza, stante la decennale condizione di occupazione abusiva e impossibilità di accesso istituzionale, dello Spazio popolare Neruda dove si è verificato il focolaio – così Vignale, leggendo una nota dell’assessore Federico Riboldi –. Questo allo scopo di procedere a una valutazione dell’idoneità igienica e al completamento dell’indagine epidemiologica. Il Dipartimento, se consentito dagli occupanti, accederà allo Spazio Neruda nella struttura. Per limitare le epidemie di tubercolosi è fondamentale una combinazione di strategie: diagnosi precoce dell’infezione nei soggetti a rischio; sorveglianza dei soggetti attraverso screening e monitoraggio dei contatti stretti; isolamento dei pazienti con forma attiva per prevenire la diffusione del contagio”. Questa la risposta a seguito di due interrogazioni avanzate rispettivamente da Fabrizio Ricca (Lega) e Alice Ravinale (Avs).

Lo scontro tra Regione e Comune di Torino

Ma fin dal primo momento la delicata situazione a livello sanitario constatata all’interno dello Spazio Neruda ha infiammato il dibattito in città e in Regione a livello politico. Un terreno già fertile e che rimanda alla più ampia frattura tra Regione e Comune di Torino su spazi occupati e Askatasuna. Due visioni distinte: lo sgombero e la gestione condivisa degli spazi.  Il primo a esporsi e a puntare il dito contro il Comune, ipotizzando corresponsabilità nella cattiva gestione del Neruda, è stato l’assessore Maurizio Marrone (FdI): “Se davvero nella clandestinità abusiva del Neruda occupato si è sviluppato un focolaio di tubercolosi, la copertura politica del Centrosinistra alla guida del comune verso le occupazioni antagoniste è diventata ormai un’emergenza di salute pubblica, esponendo al contagio anche cittadini e per giunta bambini che non c’entrano niente. L’amministrazione comunale proprietaria dell’immobile è responsabile di cosa succede là dentro, a partire dalla diffusione di un’epidemia che andrebbe avanti da mesi senza alcun controllo”. 

“Se ci sono delle persone che vivono in condizioni da poter prendere la tubercolosi, tra cui minori, e se ci sono persone che alimentano questo modo di vivere, queste vanno ricercate in piazza Palazzo di Città – così Fabrizio Ricca (Lega) –. È palese che c’è una sinistra che a Torino difende costantemente situazioni di illegalità. Chiediamo alla Giunta di prendere una posizione forte nei confronti del Comune di Torino. C’è la salute dei minori in ballo e non possiamo pensare che per colpa di cattive gestioni della Città di Torino ci siano bambini che rischiano la vita. Quei locali vanno liberati immediatamente e messi in sicurezza”. 

Ravinale (Avs): “Da parte della Lega inquietante strumentalizzazione”

“L’unica cosa inaccettabile è il teatrino messo in scena dalla destra piemontese – è stata però la replica Claudio Cerrato, capogruppo del Partito Democratico, a Marrone –. Serve chiarezza, non polemica. A ciò si aggiunge l’ipocrisia di Marrone: invece di occuparsi del proprio ruolo — garantire risposte abitative per 150 persone, tra cui svariati minori — preferisce agitare lo spauracchio degli sgomberi, come se l’illegalità si risolvesse solo con la forza pubblica”. Una risposta sulla cui falsariga si muove quella di Alice Ravinale (Avs): “Inquietante la strumentalizzazione che continua a farne la Lega: il Comune di Torino e il sindaco Lo Russo non sono mai stati informati dall’Asl dei casi di Tbc, avvenuti già da fine agosto. E l’Asl è e rimane il soggetto competente a gestire la questione. Gravissimo poi che si dica che sono le condizioni igienico-sanitarie a far contrarre la tubercolosi: una falsità, che genera però paure e pregiudizi. Lo Spazio Neruda offre un’accoglienza a persone, compresi i minori, che sono marginalizzate proprio dalle politiche portate avanti in questi anni dalla destra, basti pensare alle limitazioni all’accesso alla casa popolare volute proprio dall’assessora Caucino della Lega. Invece di chiedere provvedimenti al Comune, la Regione si preoccupi di questo e di rafforzare programmi di screening ad accesso libero, che non escludano le persone più fragili”.