Josep Martinez, portiere dell’Inter, è indagato per omicidio stradale dopo lo scontro con la carrozzina elettrica sulla quale viaggiava Paolo Saibene, 81 anni. Il calciatore è stato anche sottoposto all’alcol e al drug test.
Sull’incidente, avvenuto a Fenegrò (Como) poco prima delle 10 di martedì, la procura di Como ha aperto un fascicolo per omicidio stradale, affidato al sostituto procuratore Giulia Ometto, e ha disposto l’autopsia sul corpo dell’uomo.
L’autopsia di Paolo Saibene
L’esame autoptico servirà a chiarire se Saibene possa aver avuto un malore subito prima dell’impatto, ipotesi che potrebbe spiegare la sbandata improvvisa della carrozzina elettrica su cui si trovava. Carrozzina che poi avrebbe invaso la corsia sulla quale viaggiava Martinez alla guida di un suv Byd.
Auto e carrozzina sequestrati
I carabinieri della compagnia di Cantù hanno sequestrato entrambi i mezzi e stanno lavorando alla ricostruzione completa della dinamica, con l’aiuto delle testimonianze raccolte sul posto. Tra gli aspetti da verificare anche la velocità dell’auto di Martinez: il tratto di strada in cui è avvenuto l’impatto è rettilineo sarebbe privo di telecamere, ma frequentato quotidianamente dal calciatore per raggiungere la Pinetina.
Sequestrato anche il telefono cellulare dell’atleta nerazzurro, anche in questo caso l’obiettivo è quello di capire se il ventisettenne si fosse distratto usandolo mentre che era alla guida dell’auto.
Saibene, ex meccanico molto conosciuto in paese, racconta QuiComo, viveva con la moglie; il figlio, residente fuori Fenegrò, ha raggiunto la madre subito dopo la tragedia. La comunità si è stretta intorno alla famiglia con numerosi messaggi di cordoglio. Solidarietà anche al calciatore dell’Inter, sotto choc per l’accaduto.
Cosa rischia il portiere dell’Inter?
Ma cosa potrebbe succedere in concreto al secondo portiere dell’Inter? Al momento il 27enne è indagato per omicidio stradale e, se dovessero emergere violazioni delle norme sulla circolazione, rischierebbe una condanna da 2 a 7 anni di reclusione con sospensione della patente. Se dalle indagini emergesse una colpa lieve e non stradale, la pena potrebbe andare dai 6 mesi ai 5 anni, oltre a una multa da pagare.
Invece, se venisse confermata la versione dell’incidente fortuito con l’improvviso sbandamento della vittima, il caso potrebbe essere archiviato senza conseguenze penali, limitando la responsabilità al solo risarcimento civile, di cui si occuperebbe l’assicurazione. Infatti, secondo la normativa, se la condotta del pedone è “eccezionale e imprevedibile”, la persona alla guida del veicolo non è responsabile.