Un carattere forte, determinato, per certi versi “ribelle” e testardo. Difficile sopportare delle imposizioni e anche chi lo seguiva come amministratore di sostegno, ovvero il sindaco di Fregona, Giacomo De Luca, faticava non poco nel farsi ascoltare da lui. La comunicazione della sospensione della patente era arrivata proprio ieri, 28 ottobre. «Aveva la badante ma l’ha cacciata, lui viveva in autonomia»: spiega il primo cittadino cercando di tracciare un profilo di Germano De Luca (nonostante lo stesso nome non si tratta di un parente) che oggi, 29 ottobre, ha perso la vita nel tragico schianto di Piavon di Oderzo. L’anziano, residente nella frazione di Borgo Luca, non si era mai sposato e non aveva figli ma era certamente uno “scapolo d’oro”: fin dalla giovane età aveva lavorato come capocantiere per varie aziende, in tutto il Mondo e aveva pure partecipato alla ricostruzione del Friuli, dopo il terremoto. A Fregona vive anche la sorella, 95enne (seguita a sua volta da un amministratore), madre dei suoi due nipoti, gli unici parenti ancora in vita. Negli ultimi anni le difficoltà non erano mancate: prima quelle economiche, con il crac Veneto Banca che aveva dissolto una parte delle sue fortune, e poi quelle relative ad una salute sempre più claudicante. Nell’agosto scorso la commissione medica dell’Ulss 2 aveva negato il rinnovo della sua patente, per diversi motivi. Per Germano un colpo molto duro, abituato com’era a spostarsi in auto. «Mi chiedeva “come farò adesso per andare a trovare i suoi amici”, “io sto bene”» spiega De Luca «Ieri mi ero fatto consegnare le chiavi della sua auto ma purtroppo lui mi ha detto “le ho perse” ma purtroppo ne teneva una copia». L’85enne stava andando a far visita ad un’amica, una 90enne di cui si era invaghito, a San Donà: a bordo del mezzo sono stati trovati alcuni abiti. Un’automobilista che lo stava seguendo in auto ha visto il suv che improvvisamente ha cominciato a procedere a zig-zag. Un malore, forse un infarto, lo ha tradito.