di
Redazione Economia
Crolla l’utile operativo (-70%) e scende del 30,8% quello netto: pesano il calo delle vendite, in particolare in Cina (peggior dato dal 2016), i dazi Usa e gli oneri di ristrutturazione
Terzo trimestre difficile per Mercedes-Benz Group, che chiude con un calo del 70% dell’utile operativo e del 30,8% dell’utile netto, sceso a 1,19 miliardi di euro. A pesare sono il rallentamento delle vendite — in particolare in Cina, mercato chiave per la casa di Stoccarda —, i dazi statunitensi e oneri straordinari per 1,35 miliardi legati ai piani di ristrutturazione. È il nono trimestre consecutivo di flessione dei profitti, dopo tre anni di forte espansione.
Ricavi e vendite in calo, utile oltre le attese
I ricavi sono diminuiti del 6,9%, attestandosi a 32,15 miliardi di euro. L’utile netto ha comunque superato lievemente le attese degli analisti, mentre i ricavi si sono posizionati sotto le previsioni di mercato. Nel trimestre, le vendite globali del marchio sono scese del 12%, con un tonfo del 27% in Cina, peggior risultato dal 2016, e un calo del 17% negli Stati Uniti.
Margini ridotti, ma l’elettrico cresce
Il margine operativo sulle vendite auto è sceso al 4,8%, rispetto al 7,3% del primo trimestre e al 5,1% del secondo. Per l’intero anno la guidance prevede ora un intervallo tra il 4% e il 6%, rivisto al ribasso rispetto al precedente 6-8%. In controtendenza le vendite di auto elettriche, cresciute del 9% nel trimestre.
Nei primi nove mesi utili dimezzati
Guardando ai primi nove mesi del 2025, gli utili si sono più che dimezzati, passando da 7,8 a 3,8 miliardi di euro. La redditività operativa media del periodo si è attestata al 5,5%, risentendo dei costi di ristrutturazione, del rallentamento cinese e della concorrenza crescente nel segmento premium elettrico. Le vendite di modelli a batteria restano in crescita, +12% su base annua, segnale che l’elettrificazione continua a trainare la strategia del gruppo.
La sfida cinese e il nodo dei chip
«La competizione in Cina è estrema e non scomparirà a breve: è una sfida pluriennale», ha commentato il ceo Ola Källenius. Il cfo Harald Wilhelm ha indicato che nel quarto trimestre le vendite resteranno «sui livelli del terzo».
Sul fronte industriale, pesa la crisi dei semiconduttori legata al produttore olandese Nexperia, coinvolto nelle tensioni geopolitiche tra Usa e Cina. «Stiamo cercando alternative in tutto il mondo — ha detto Källenius — ma la soluzione è politica, non industriale».
Liquidità solida e obiettivo risparmi da 5 miliardi
Nonostante la frenata, Mercedes mantiene una liquidità robusta pari a 32,3 miliardi di euro, che sostiene il buyback da 2 miliardi in corso. Il gruppo ha inoltre accantonato fondi per la revisione delle pratiche di finanziamento auto nel Regno Unito, sotto esame del regolatore.
Il 2025 si conferma dunque un anno di transizione delicato: mercati in rallentamento, margini sotto pressione e costi della transizione elettrica mettono alla prova la strategia industriale. Ma il gruppo punta a risparmi complessivi di 5 miliardi entro il 2027 e a un equilibrio tra efficienza, selettività dei modelli e remunerazione degli azionisti.
Nuova app L’Economia. News, approfondimenti e l’assistente virtuale al tuo servizio.
SCARICA L’ APP

Iscriviti alle newsletter de L’Economia. Analisi e commenti sui principali avvenimenti economici a cura delle firme del Corriere.
29 ottobre 2025
© RIPRODUZIONE RISERVATA
