di
Marco Calabresi
Il campo di Parigi è lentissimo, sembra terra battuta. Alcaraz si è lamentato e ha perso, Sinner si è adattato meglio battendo Bergs senza concedere palle break. Oggi sfida Cerundolo e pensa a vincere il Masters per arrivare da n. 1 (almeno) alle Atp Finals
Abituati alle velocità supersoniche del tennis di Jannik Sinner, quest’ultimo Masters 1000 prima delle Finals sembra andare in slo-mo. Se Carlos Alcaraz, prima di perdere clamorosamente contro Cameron Norrie, si era lamentato durante il match dicendo «che sembra di giocare sulla terra, a Montecarlo», Sinner ci ha messo un po’ ad adattarsi a una superficie così diversa — per quanto dura e indoor — rispetto a quella che quattro giorni fa lo aveva incoronato campione a Vienna.
Ma se Alcaraz ha perso e Sascha Zverev, prima di Jannik, è dovuto rimanere in campo oltre due ore e mezza per battere un argentino (e quindi cresciuto sulla terra) come Camilo Ugo Carabelli, ecco che la vittoria contro il belga Bergs — chiamato Zizou in onore di Zidane — va presa e portata a casa per quella che è.
Zero palle break concesse, ed equilibrio solo nei primi due turni di servizio del belga: il primo game da 12 minuti sembrava l’antipasto di una maratona, ma Bergs si è poi sciolto come la neve, con un Sinner solidissimo al servizio e soddisfatto dell’esordio in un Masters 1000 da 56 giocatori ormai merce rara nel circuito, visto che si privilegiano i maxi-tabelloni con un giorno di riposo tra una partita e l’altra.
Qui, invece, si arriverà a domenica senza pause: già oggi un altro esame, contro l’argentino Francisco Cerundolo (dalle 19), contro cui è avanti 3-2 nei precedenti. Partita da non sottovalutare, visto che a Nanterre (a La Défense Arena, dove da quest’anno si è traslocati dopo l’epopea di Bercy) manca solo il colore rosso della terra sotto i piedi.
«Questi sono campi unici, dove ho sempre faticato un po’ — le parole del numero 2 del mondo —, quindi sono molto contento di aver superato la prima partita. Iniziare con un break (sia nel primo che nel secondo set, ndr) mi ha dato sicurezza». Più voglia di arrivare in fondo gliel’aveva data invece la sconfitta di Alcaraz di martedì sera contro Cameron Norrie, che ha rimesso — quando forse neanche lui se lo aspettava più — in discussione la lotta alla prima posizione del ranking già prima della fine di questa stagione. Sinner a Torino dovrà difendere 1.500 punti (quelli destinati a chi vince le Finals senza perdere un match), Alcaraz soltanto 200, ma in caso di successo nel Masters 1000 di Parigi ci sarebbe il controsorpasso e almeno per una settimana Sinner riproverebbe il brivido di guardare tutti dall’alto.
Un brivido, ma non piacevole, ha deciso invece di regalarselo Musetti, che ha perso il derby dei «Lorenzo» contro Sonego, che oggi affronta Medvedev: Musetti, invece, da adesso dovrà tifare per gli avversari di Felix Auger-Aliassime (il primo è il tedesco Daniel Altmaier), per non rischiare di rimanere fuori dagli otto Maestri. Per la stagione che è stata, sarebbe un peccato.
30 ottobre 2025
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