di
Sara Bettoni

Il virus è veicolato dalle zanzare e negli anziani può provocare gravi conseguenze. Melazzini: ​«La situazione è assolutamente sotto controllo e i cittadini possono stare tranquilli»

Hanno 38 e 66 anni le due pazienti lombarde colpite dalla febbre West Nile. La prima, di Milano, non è ricoverata, ma si trova in isolamento al domicilio. La seconda, di Pavia, si trova invece in ospedale, tuttavia le sue condizioni non sono critiche. In Italia al momento si contano otto vittime e il numero delle infezioni stimate sul territorio nazionale è di almeno 10mila, la maggioranza in forma asintomatica. Il virus viene veicolato generalmente dalle zanzare Culex. Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con basse difese immunitarie. La maggior parte delle persone non mostra alcun sintomo. Chi invece li manifesta accusa febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei che durano solitamente pochi giorni. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, il quadro clinico può essere più grave.

Le due donne contagiate sono i primi due casi lombardi segnalati nel 2025, ma probabilmente non gli ultimi. Il virus infatti è endemico e grazie al periodico monitoraggio delle autorità sanitarie su zanzare e altri animali, tra il 9 e l’11 luglio è già stato riscontrato nelle province di Lodi, Mantova, Pavia e Cremona. La sorveglianza prevede la distribuzione delle trappole per la cattura delle zanzare adulte, il controllo dell’avifauna e dei cavalli.



















































Gli uccelli sono i serbatoi naturali del West Nile virus, il che significa che il virus circola e si moltiplica al loro interno senza causare, nella maggior parte dei casi, sintomi evidenti. Vengono monitorati gli uccelli selvatici attraverso la cattura di circa 20 esemplari per ogni provincia. I cavalli sono considerati «sentinelle» dell’infezione e, se contagiati, possono sviluppare sintomi neurologici. Sotto controllo anche gli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. Grazie alle ovitrappole si identificano eventuali nuove specie di zanzare che potrebbero entrare in Lombardia. Tutti i contagi umani, inoltre, vengono segnalati nel sistema regionale e nazionale.

«La situazione è assolutamente sotto controllo – ha dichiarato il direttore generale del Welfare di Regione Lombardia, Mario Melazzini – e i cittadini possono stare tranquilli. Si tratta di una malattia praticamente endemica che, ormai dal decennio scorso, si manifesta anche in Regione Lombardia. Nella quasi totalità dei casi non è necessario il ricovero e si guarisce da soli. Regione Lombardia ha attivato, come di consueto accade ogni anno, tutti i protocolli previsti per il monitoraggio e la sorveglianza non solo dei casi che si sviluppano nell’uomo ma anche della diffusione del virus tramite le zanzare e negli animali. Al momento non esiste alcuna criticità».


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30 luglio 2025 ( modifica il 30 luglio 2025 | 18:30)