Gli appartamenti di un’intera palazzina erano disseminati di microtelecamere per spiare gli inquilini, sembra un film dell’orrore ma è successo davvero nella periferia dell’Aquila. Questo è quanto scoperto dagli agenti della polizia locale. La Procura della Repubblica ha aperto un fascicolo dopo la prima delle tre denunce presentate alla squadra Volante. Quasi tutti gli affittuari sono studenti e studentesse universitarie ma anche allievi della Scuola di ispettori e sovrintendenti della Guardia di Finanza.

La scoperta delle telecamere e l’avvio delle indagini

A scoprire una delle micro camere, una delle studentesse che vive in affitto in uno degli appartamenti. La giovane si è accorta di uno strano riflesso nello specchio del bagno che, in realtà, celava una delle microcamere. I magistrati indagano per interferenze illecite nella vita privata e, al momento, procedono contro ignoti. Bisognerà attendere le indagini della polizia per risalire a chi, fisicamente, ha piazzato le microcamere negli appartamenti, riconducibili tutti ad un unico proprietario: un cinquantenne aquilano. Non è escluso però che a installare i dispositivi possa essere stato qualcun altro, visto che l’immobile è stato recentemente oggetto di ristrutturazione. Da stabilire poi anche l’utilizzo che di quelle immagini possa essere stato fatto, se sono state registrate o addirittura diffuse magari in qualche social o sito internet, all’insaputa degli inquilini. Un’indagine complessa che rischierà ora di coinvolgere molte altre persone. Non solo dunque gli affittuari degli appartamenti ma anche loro ospiti, amici o conoscenti che quelle case hanno frequentato nel tempo. 

Potrebbe interessarti
Timeline, le webcam domestiche e i rischi della rete per sicurezza e privacy