di
Carmine Aymone
Nella chiesa gremita di Santa Maria dell’Arco anche Manfredi e Fico
Un unico applauso, lungo, profondo, ha attraversato Miano. Centinaia e centinaia di mani si sono unite per salutare per l’ultima volta James Senese, mentre il feretro lasciava la sua casa. Un applauso che è diventato preghiera, dolore e gratitudine insieme. Da Miano a Piscinola, da ogni angolo di Napoli e persino dai capoluoghi di provincia, in tantissimi hanno voluto esserci per rendere omaggio al padre del Napule’s Power.
Una lunga coda di anime tristi lo ha accompagnato fino alla chiesa, dove ad attenderlo c’erano migliaia di persone: volti segnati dalle lacrime, mani giunte, occhi lucidi. Gente comune e artisti, amici di sempre e compagni di una vita di musica.
In prima fila, i fratelli artisti: Tullio De Piscopo, Enzo Avitabile, Tony Esposito, Antonio Onorato, Fabio Malfi, Mauro Nardi, Raffaele Cascone, Ernesto Vitolo, Peppe Ponti, Rocco Pasquariello, Enzo La Gatta, Pino Sondelli, Lino Vairetti, Nino D’Angelo, Peppe Lanzetta, Gianni Averardi, Sasà Mendoza, Enzo Gragnaniello, Monica Sarnelli, Mario Maglione, Lucia Cassini, Daniele Sepe, Eugenio Bennato, Sal Da Vinci, Dario Sansone, Simona Boo, Nando Mormone, Ciccio Merolla, Giulio Martino, Marco Gesualdi, Tony Cercola. Poi il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, Nicola Oddati e Roberto Fico, candidato alla presidenza della Regione.
Enzo Avitabile e Tullio De Piscopo sono stati tra i primi a raggiungere questa mattina la parrocchia Santa Maria dell’Arco a Miano. De Piscopo ha parlato dell’arte «immensa» del suo amico e compagno del supergruppo di Pino Daniele. Avitabile ha ricordato le strade «intrecciate» dei due artisti. «Un grandissimo musicista, questo non lo devo dire io. È un fatto risaputo. Ã stato il suono della nostra città, la voce di tutti quanti noi, soprattutto di quelli che vivono ai margini della città», ha detto Nino D’Angelo a margine della cerimonia funebre. «James – ha concluso – è un grande rappresentante delle persone che non hanno avuto tutti i diritti che devono avere nella vita». Poi Eugenio Bennato: «Ho tanti ricordi di James, in particolare uno, quando ci esibimmo a Parigi insieme a Place de la Concorde: c’erano centomila persone. Grande James, grande voce, grande immagine, grande musica», ha detto.
«James Senese è stato uno dei grandi cantori della città. Noi tutti abbiamo vissuto nella sua musica, nel suo sax e ha anche rappresentato quella Napoli multiculturale che è la grande forza e la grande anima della nostra città e anche la grande creatività dei quartieri di periferia ai quali era legatissimo», ha detto il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, al termine dei funerali.
Un popolo di amici e colleghi, ognuno con un ricordo, un sorriso, una nota condivisa. Ciascuno immerso nella propria preghiera, nel proprio saluto, in un silenzio che conteneva la forza della sua musica.
Quando il feretro è uscito dalla chiesa, la folla si è sciolta in un secondo lungo applauso. James non soffierà più nel suo sax — la gente lo sa — ma in quell’applauso c’era tutto: l’amore, la riconoscenza, la consapevolezza che Napoli ha perso uno dei suoi figli più nobili, ma che la sua voce continuerà a vivere, libera, nell’aria e nel cuore di chi lo ha amato.
Vai a tutte le notizie di Napoli
Iscriviti alla newsletter del Corriere del Mezzogiorno Campania
30 ottobre 2025 ( modifica il 30 ottobre 2025 | 13:58)
© RIPRODUZIONE RISERVATA