Ci sarebbero anche due famiglie di italiani di seconda generazione nel mirino degli investigatori che stanno indagando sull’aggressione avvenuta domenica scorsa nell’autogrill di Lainate ai danni di un francese e del figlio di 6 anni di religione ebraica. I ruoli sono tutti da definire, ma stando agli accertamenti in corso i due gruppi potrebbero essere direttamente coinvolti.
L’avvocato delle persone accusate
“L’uomo che oggi accusa falsamente i miei patrocinati di essere stato aggredito per motivi di odio etnico, nazionale, razziale o religioso ha rivolto alla compagnia di origine palestinese gesti offensivi, insulti razzisti, sessisti e minacce”, ha detto Federico Battistini che assiste alcune delle persone accusate. Il legale ha fatto sapere che è stata presentata querela nei confronti del turista francese perché ad alcuni assistiti sono state riscontrate al pronto soccorso “lesioni, nello specifico trauma cranico e contusioni da percosse”.
“Le persone da me patrocinate sono ben consapevoli di cosa significhi essere discriminati per motivi religiosi, etnici e razziali, e non intendono certo macchiarsi degli stessi crimini”, ha spiegato l’avvocato Battistini che ha spiegato che gli assistiti sono cittadini italiani dalla nascita “che incitano comportamenti di odio di qualunque natura. Al contrario, essi sono impegnati insieme a persone di varie nazionalità e religioni (tra cui anche ebrei) per combattere ogni forma di discriminazione e violenza: la ferma condanna delle atrocità che si stanno consumando nella striscia di Gaza mi sembra perfettamente coerente con questo obiettivo”.
Il resoconto della Digos
Nel pomeriggio il pm Eugenio Fusco ha ricevuto gli agenti della Digos che hanno presentato il resoconto parziale degli esami sui filmati della videosorveglianza dai quali emerge il coinvolgimento di una quindicina di persone che dovranno essere identificate, anche se non è detto che tutte abbiano preso parte all’aggressione. Di tre si hanno già nomi e cognomi. Verranno poi prese in considerazione anche le testimonianze dei presenti.
Due momenti diversi
Sono, peraltro, due i ‘momenti’ denunciati dal turista francese. Il primo, ciò che si vede dal video diffuso in rete, dove l’uomo e suo figlio sono presi di mira con insulti antisemiti. Il secondo, di cui si ha solo la testimonianza diretta della vittima, avrebbe al centro un’aggressione fisica avvenuta nei pressi del bagno dell’autogrill. Qui il quadro è meno chiaro: non ci sono telecamere e nessun video disponibile. L’uomo, nella denuncia, ha dichiarato di essere stato colpito con calci e pugni perché si sarebbe rifiutato di cancellare le immagini riprese poco prima.