A circa 160 chilometri a nord di Manhattan, in cima a un altopiano boscoso, tra le fattorie e i villaggi della bassa contea di Columbia, un rifugio contemporaneo fonde architettura, natura e arte del paesaggio in un’armonia che parla il linguaggio della sobrietà materica e dell’espressività progettuale. È la Ridge House, firmata dallo studio newyorkese Worrell Yeung, un dialogo tra uomo e natura, una sinfonia di materiali sobri e forme espressive
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Il volume principale si mimetizza nella radura – Ph by Rafael Gamo
Progettata per una giovane famiglia di quattro persone, la residenza cattura l’essenza del luogo, incorniciando le viste sulle Catskill Mountains a ovest e sul Taconic Range a est. Su un vasto terreno di 88 acri, il progetto si articola in due volumi distinti: l’abitazione principale e l’annesso ‘fienile’ (familiarmente chiamato ‘The Barn’), a cui si aggiunge una piscina, strutturalmente simili, differenti per i materiali utilizzati.
The Barn, rivestito in acciaio Corten
La piscina e, sullo sfondo, The Barn
Il volume principale si configura come una struttura a capanna di 39 metri di lunghezza, caratterizzata da un profilo essenziale fortemente integrato con la morfologia del sito. L’edificio emerge dal contesto boschivo come naturale prosecuzione della topografia esistente. L’accesso non avviene tramite una porta convenzionale, bensì attraverso uno spazio di passaggio centrale, privo di infissi, definito da setti in cemento armato a vista. Questo varco assume una funzione di cerniera distributiva tra due volumi distinti: l’ala orientata verso il paesaggio, destinata agli ambienti di rappresentanza e convivialità, e l’ala opposta, più intima, che ospita le zone notte e si relaziona in maniera ancora più diretta con il bosco circostante.
La soglia centrale e scavata sostituisce la tradizionale porta d’ingresso
Luce, materia e viste: la scenografia degli spazi della convivialità
L’open space che ospita cucina, zona pranzo e living
Le vetrate a tutta altezza lungo la facciata principale
L’interno si sviluppa come un ampio open space che integra cucina, sala da pranzo e zona living in un unico volume soppalcato, progettato per massimizzare la continuità visiva e funzionale. Il colmo del tetto raggiunge un’altezza di 6 metri, conferendo ariosità allo spazio, mentre il layout privilegia la fluidità distributiva.
Alle estremità dell’ambiente si collocano due elementi interessanti: l’isola della cucina di ampie dimensioni – centro operativo e conviviale – e un camino in cemento custom-made, pensato come scultura architettonica.
Ma la caratteristica distintiva del progetto è rappresentata dalle vetrate a tutta altezza, che si sviluppano per 9 metri lungo la facciata principale. Elemento, questo, che non solo assicura l’apporto ottimale di luce naturale, ma crea un rapporto diretto e cotante tra interno ed esterno e che ha affascinato da subito il committente.
Quando ho visto questo luogo, con la sua vista straordinaria non su una, ma su due catene montuose, ho capito subito di aver trovato qualcosa di speciale,
racconta il committente, uno psicologo clinico.
L’interior design, curato da Colony, esalta l’esperienza sensoriale. Dettagli come le lampade custom-made disegnate dagli stessi Worrell Yeung per Lambert & Fils o il tavolo da pranzo realizzato da Bien Hecho, aggiungono calore e personalità. L’approccio è quello di una ‘stratificazione di calore’, dove i toni neutri e le texture naturali si fondono con tocchi di grigio indaco, creando un’atmosfera intima e raffinata.
La zona relax con il camino in cemento custom-made
Un altro angolo relax a diretto contatto con il bosco
L’isola della cucina
L’intimità della zona notte
La camera padronale
La vasca freestanding
Due camere da letto e una suite padronale compongono l’ala più privata della casa. Accessibile dal lato opposto rispetto alla soglia d’ingresso, un lungo corridoio si estende sul lato est con viste insuperabile sui monti Taconics e sui boschi circostanti da un lato.
Situata alla fine del lungo corridoio, la suite padronale occupa l’estremità sud e continua nell’essenzialità geometrica progettata dagli architetti. Davanti a una finestra, una grande vasca da bagno in cemento permette di godere della vista sul paesaggio anche mentre si fa il bagno.
The Barn, il dialogo tra geologia e architettura
Il Ridge Barn
The Barn integrato nel paesaggio
All’esterno, attraverso un trench walk co-creato con Jeffrey Longhenry dello studio Understory Landscape Architecture e ispirato ai pionieri della land art, si raggiunge il secondo edificio: il Ridge Barn. Ispirato ai tradizionali bank barns (fienili a terrapieno) della zona, si sviluppa su due livelli integrati nel paesaggio e si distingue per il deciso rivestimento in acciaio Corten.
L’interno di The Barn
L’accogliente ‘bunkhouse’ per gli ospiti
Il livello inferiore ospita un parcheggio, un’officina e una cantina, mentre il piano superiore è dedicato al relax e al fitness e a un’accogliente ‘bunkhouse’ per gli ospiti, completa di loft, soggiorno e dining area. Anche qui, la luce e il paesaggio sono protagonisti: una grande apertura di 2,4 metri incornicia i Taconics come in un quadro.
La piscina completa il tutto, integrandosi nel pendio, con due lati a filo terra, e gli altri due, rivestiti in acciaio Corten, sono un tutt’uno con il terreno in pendenza, riprendendo l’estetica del fienile.
Materia viva, architettura che respira con il paesaggio
L’architettura ‘respira’ con il paesaggio
La palette materica dell’intero progetto è una dichiarazione d’intenti: metallo ondulato, cemento a vista, acciaio Corten. Materiali grezzi, non trattati, scelti per evolvere nel tempo e reagire agli agenti atmosferici. Ogni struttura diventa così un sensore, un barometro silenzioso che misura il passaggio delle stagioni e il mutare della luce.
Fin dall’inizio, il nostro obiettivo era tradurre il paesaggio in un’esperienza architettonica autentica. La Ridge House è una fusione di riferimenti, dall’arte al paesaggio all’architettura vernacolare: è la sintesi di come questi elementi possano creare un’architettura senza tempo, che coesiste in armonia con un ambiente unico,
spiega Max Worrell, co-fondatore dello studio.
La chiave del progetto è stata la sintonia tra architetti, interior designer, paesaggisti e un cliente sensibile:
Volevo una casa che fosse in grado di onorare il luogo. Affidarmi a Worrell Yeung ha significato lasciare che facessero ciò che sanno fare meglio: progettare con sensibilità, intelligenza e bellezza.
Una casa-rifugio tra arte del paesaggio e architettura emozionale: foto e immagini

