È stata un’estate di rivoluzioni per Carlotta Blua.
La classe 2011 di Quart ha accettato la proposta del Busnago, club la cui prima squadra milita in serie B2, e si è trasferita in Brianza per inseguire il sogno di diventare una giocatrice professionista di pallavolo.
Fisico importante (185 centimetri), carattere riservato, grande serietà, Carlotta si è messa in mostra nell’ultima stagione nel campionato Under 14 con la maglia del Grand Combin.
Katia Pinci: «Talento con tanta voglia di imparare»
«Ha tanta voglia di imparare – sottolinea Katia Pinci, sua coach in orangenero -. La sua fisicità l’ha aiutata a essere notata. Con me ha iniziato a fare un bel percorso che non potrà che proseguire a Busnago, dove troverà strutture e mezzi per migliorare ancora».
Il salto in alto di Carlotta Blua
Carlotta Blua, alla fine dell’estate, ha salutato papà Paolo, mamma Erika e il fratello maggiore Tommaso (che gioca a basket nell’Eteila in DR2) per trasferirsi nella foresteria del Busnago e iniziare la preparazione pre-campionato.
Un’esperienza forte, che la giovane valdostana sta affrontando con grande entusiasmo.
Carlotta Blua (numero 38) con le nuove compagne di squadra
Carlotta Blua: «Sorpresa e felicissima per la proposta del Busnago»
Carlotta, cos’ha provato quando è arrivata la proposta del Busnago?
«Ero sorpresa e felicissima. Gioco da poco e non pensavo che qualcuno potesse notarmi così presto. All’inizio ero anche un po’ spaventata, ma ho capito subito che era un’occasione importante».
Cosa l’ha spinta ad accettare questa nuova avventura?
«Il fatto che qualcuno abbia creduto in me. Ho sentito che era il momento di buttarmi, anche se significava lasciare casa e affrontare tanti cambiamenti. Devo ringraziare tanto la mia allenatrice dell’anno scorso, Katia Pinci, ha creduto in me e ha fatto in modo che questa opportunità diventasse realtà».
Carlotta Blua: «Squadra e scuola nuova, la mia vita è cambiata tantissimo»
Com’è cambiata la sua vita dopo il trasferimento?
«Tantissimo! È stato difficile, perché ho iniziato anche la prima superiore, quindi due grandi novità tutte insieme: nuova scuola e nuova squadra. È complicato vivere da sola, perché devo organizzarmi tutto e bene, dalle cose di ogni giorno, agli impegni sportivi e scolastici».
Come si è organizzata nella quotidianità lontano da casa?
«Ho una routine abbastanza precisa: mi alzo verso le 6-6.15, perché ho il pullman alle 7. La scuola finisce alle 13 o alle 14, rientro a casa, pranzo e cerco di fare un piccolo riposino prima di iniziare con i compiti. Gli allenamenti vanno avanti fino alle 21-21.30, a volte anche fino alle 22. Quando torno, devo ancora cenare, sistemare le mie cose e solo dopo riesco finalmente ad andare a dormire. Non è sempre semplice, perché la stanchezza si fa sentire, ma cerco di organizzarmi al meglio».
Carlotta Blua: «Sento la mancanza della mia famiglia e delle mie cagnoline Mia e Maggie»
Vive lontano da casa, cosa le manca di più?
«La mia famiglia, i miei nonni – che sono molto importanti per me – e gli amici. E anche le mie cagnoline Mia e Maggie, che sono parte della mia vita e mi mancano ogni giorno.
Com’è stato l’impatto con la società e con il paese di Busnago?
«Molto positivo. La società mi ha fatto sentire accolta fin dal primo momento e anche le compagne di squadra mi hanno aiutata ad ambientarmi».
Carlotta Blua: «Mi sono subito innamorata della pallavolo»
Come e quando è nato il suo amore per la pallavolo?
«Ho iniziato a giocare seriamente soltanto l’anno scorso e mi sono subito innamorata. Mi piace l’energia che si crea con le compagne e il fatto che in campo si vince e si perde insieme. Al momento gioco come centrale e sto cercando di imparare ogni giorno di più questo ruolo».
Nell’ultima stagione ha fatto un salto di qualità: cosa è cambiato rispetto all’anno precedente?
«Ho lavorato con più costanza e ho imparato ad avere più fiducia in me stessa. Giocare a un livello più alto mi ha spinta a crescere velocemente».
Carlotta Blua: «Sono la serie A e la Nazionale»
Ha una giocatrice di riferimento?
«Il mio idolo è Ekaterina Antropova: mi piace il suo modo di giocare, la grinta e la determinazione che mette sempre in campo».
Qual è il suo sogno nel cassetto?
«Crescere sempre di più e, un giorno, poter giocare in serie A, magari anche in Nazionale».
(d.p.)