Questa immagine d’archivio della cometa interstellare 3I/ATLAS è stata catturata dalla Wide Field Camera del telescopio spaziale Hubble il 21 luglio 2025. L’immagine mostra lunghezze d’onda visibili della luce. Crediti: NASA, ESA, D. Jewitt (UCLA); elaborazione dell’immagine: J. DePasquale (STScI) Francisco Martín León Francisco Martín León Meteored Spagna 30/10/2025 17:06 3 min

Qicheng Zhang (Osservatorio Lowell) e Karl Battams (Laboratorio di Ricerca Navale degli Stati Uniti) hanno segnalato il fenomeno in un articolo preliminare inviato a Astrophysical Journal Letters il 28 ottobre 2025, secondo quanto riporta Spaceweather.com.

“La ragione del rapido aumento di luminosità di 3I/ATLAS, che supera di gran lunga la velocità di incremento della maggior parte delle comete provenienti dalla nube di Oort, resta ancora poco chiara”, affermano gli autori.

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Sebbene i telescopi terrestri abbiano perso di vista la cometa durante il suo massimo avvicinamento al Sole, i coronografi a bordo di sonde spaziali come STEREO-A, SOHO e il satellite GOES-19 della NOAA non hanno mai smesso di osservarla.

Visione recente della cometa, figura 1 dell’articolo citato. Qicheng Zhang, Karl Battams. Arxiv.org. https://doi.org/10.48550/arXiv.2510.25035

L’immagine composita in alto mostra come appariva la cometa a questi strumenti.Il coronografo CCOR-1 della NOAA ha ottenuto la migliore risoluzione, mostrando una chioma (atmosfera) larga 4 minuti d’arco, mentre il coronografo C3 del SOHO ha raccolto i migliori dati sul colore, rivelando che la cometa è più blu del Sole. Zhang e Battams hanno analizzato i dati del coronografo di settembre e ottobre.

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Hanno scoperto che la luminosità della cometa 3I/ATLAS è aumentata esponenzialmente man mano che diminuiva la sua distanza dal Sole, a una velocità doppia rispetto a quella registrata all’inizio dell’anno. Nell’articolo hanno ipotizzato che ciò possa essere dovuto a un improvviso incremento della sublimazione dell’acqua dal nucleo della cometa.

“La nostra analisi preliminare di questi dati indica che è probabile che la cometa esca dalla congiunzione solare considerevolmente più luminosa di quando vi è entrata”, affermano.

Questo è di buon auspicio per il futuro. La sonda europea JUICE osserverà la cometa più da vicino a partire dal 2 novembre. I suoi strumenti trarranno vantaggio dall’aumento di luminosità. Inoltre, i telescopi terrestri potranno tornare a osservare 3I/ATLAS tra la fine di novembre e dicembre.

Fonte: Spaceweather.com

Riferimenti allo studio

Qicheng Zhang, Karl Battams. Earth and Planetary Astrophysics (astro-ph.EP); Astrophysics of Galaxies (astro-ph.GA). Arxiv.org. https://doi.org/10.48550/arXiv.2510.25035