di
Federica Nannetti
Le forti piogge hanno fatto scattare l’allarme. In mattinata Michele de Pascale, e la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, hanno ripercorso le zone martoriate dalle precedenti alluvioni nel Comune di Ozzano dell’Emilia, accompagnati dal sindaco Luca Lelli
Sono bastate poche ore di pioggia battente e incessante per far tornare la paura, nel Bolognese e non solo. La piena del fiume Reno, a partire dall’Appennino tra Porretta e Vergato, dove sono caduti ben oltre 100 millimetri di pioggia in poche ore, ha superato in più punti la soglia 2 già dalla mattinata di ieri per poi propagarsi a valle, ma anche il canale Navile si è visto ingrossare; fino alla mezzanotte è scattata l’allerta arancione per criticità idraulica e idrogeologica su montagna e collina bolognese, mentre sarà gialla fino a mezzanotte di domani per la pianura.
E non sono mancati nemmeno gli allagamenti, con intere strade trasformate in torrenti specie in Appennino (diversi i video circolati online), e le frane: a destare maggior preoccupazione quella a Granaglione, nel Comune di Alto Reno Terme, dove via Pracchia è stata invasa da massi di parete rocciosa, rami e acqua. La situazione, fortunatamente, dovrebbe migliorare nelle prossime ore, ma tanto è bastato per mettere nuovamente in difficoltà un territorio e una popolazione già provati negli ultimi due anni e per far attivare fino a fine allerta, da parte del Comune di Bologna, il Centro operativo comunale (Coc).
Protezione civile e polizia locale sono uscite per monitorare fiumi, sottopassi, zone a rischio. La stessa Arpae, con l’allerta, ha messo in guardia per possibili fenomeni franosi, ruscellamenti sui versanti e rapidi innalzamenti dei livelli idrometrici nei corsi d’acqua montani diffusi sul bolognese.
Proprio ieri mattina, tra l’altro, il presidente dell’Emilia-Romagna, Michele de Pascale, e la sottosegretaria con delega alla Protezione civile, Manuela Rontini, hanno ripercorso zone martoriate dalle precedenti alluvioni nel Comune di Ozzano dell’Emilia, accompagnati dal sindaco Luca Lelli. A esondare, un anno fa, il rio Marzano, con il conseguente allagamento di intere abitazioni e con migliaia di euro di danni per la comunità. Con loro anche una delegazione del comitato locale degli alluvionati VoltaCosta, che negli ultimi mesi ha raccolto almeno una sessantina di famiglie e che ha chiesto con forza il sopralluogo di ieri. A provocare, un anno fa, l’esondazione del rio una griglia ostruita, che è stata sostituita, ma altri interventi necessari sono in fase di valutazione.
Il Comune ha in corso un affidamento da 85 mila euro per opere di messa in sicurezza idraulica: il parco adiacente, che funge da vasca di espansione, sarà risagomato e verrà innalzato l’argine a protezione delle abitazioni. Il Consorzio di Bonifica Renana, a cui spettano i lavori di manutenzione, ha presentato alla struttura commissariale una proposta di finanziamento per lavori di aumento della sicurezza del centro abitato. «Stiamo definendo insieme al Comune e al Consorzio di Bonifica un primo pacchetto di interventi, che andranno a finanziamento con il commissario — ha assicurato de Pascale —. Nel primo elenco di opere ci saranno questi interventi, che possono aumentare in modo significativo la sicurezza del territorio». «Tra i cittadini ogni volta che piove c’è grande timore, soprattutto per chi abita in queste case — ha concluso il sindaco —. Quest’incontro è stato molto importante per infondere fiducia alle persone e mostrare che la Regione è presente».
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30 ottobre 2025 ( modifica il 30 ottobre 2025 | 21:19)
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