L’asso italiano ha battuto 6 volte il suo avversario di oggi, e in 4 di queste occasioni ha poi vinto il torneo (compresi due Slam). Ma Big Ben avverte: “Sto giocando il miglior tennis post infortunio”
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31 ottobre – 08:25 – MILANO
L’indice avvicinato all’orecchio e il consueto invito ad alzare il volume. Ben Shelton ha messo ko Rublev e poi ha esultato così di fronte alla Defense Arena. Festeggiamento doppio: non solo il quarto di finale al Masters 1000 di Parigi, ma soprattutto il biglietto per le Finals di Torino. Le prime in carriera. Nel 2025 Big Ben ha detto Start: è entrato stabilmente in top 10, ha vinto il primo 1000 della propria vita (a Toronto) e ha fatto strada negli Slam. Una semifinale a Melbourne, un quarto a Wimbledon. Prima di fermarsi, in entrambi i casi, contro Sinner: Jannik lo aspetta anche ai quarti di Parigi, ora.
l’infortunio allo us open—
Lo Slam meno fortunato è stato senza dubbio il successivo, lo Us Open: a Flushing Meadows Shelton arrivava fra i favoriti, ma a tradirlo è stata la spalla. Ed è stato costretto al ritiro: “Di solito gioco sempre, anche se non sto bene. Stavolta non ce l’ho fatta, e mi viene solo da piangere”. Un forfait amaro, quello del terzo turno con Mannarino, che lo ha forzato a stare lontano diverse settimane dal circuito. A Shanghai è tornato, ma Goffin lo ha messo subito ko. Gli serviva nuova continuità di risultati per allontanare le nubi dell’infortunio e soprattutto garantirsi le Finals: ci è riuscito a Parigi, superando prima Cobolli e poi Rublev. E liberando così la sua gioia: “Ho giocato il miglior tennis dal mio infortunio. Sono tornato al livello dell’estate prima dello Us Open”.
con sinner a wimbledon—
A proposito dell’estate. Prima di Toronto, Ben ha sbattuto col suo servizio sulla robustezza di Sinner. Un secco successo in tre set a Wimbledon per l’azzurro, con lo statunitense che ha potuto soltanto ammettere a fine match: “La velocità della palla con lui è davvero incredibile. Non ho mai visto nulla di simile: quando giochi contro di lui, pare che tutto vada al doppio della velocità”. Anche un supersonico come Ben può fermarsi al palo. Ma nel 2026 per l’assalto Slam si candiderà di nuovo anche lui. Come all’ultimo Australian Open: Ben ha vinto con Sonego ai quarti, prima di incassare una lezione da Sinner in semifinale: “In Australia non ho servito all’altezza dell’avversario” raccontava in conferenza stampa. A Parigi proverà a trarre spunto dalle due sconfitte. E a rendere più dignitoso un bilancio che al momento dice 6-1 per Jannik.
amuleto—
L’analisi tecnica di Shelton? Sinner l’ha fornita un anno e mezzo fa a Indian Wells, prima del loro terzo incrocio: “Serve bene, ha un’ottima mano. Gioca bene di dritto e di rovescio. E poi è mancino…”. Già nel 2024 si parlava di Ben come di un possibile attentatore alla terza poltrona accanto a Jannik e Carlos: i primi grossi risultati li ha raccolti negli ultimi mesi, tranne contro Sinner. Che anzi, nello statunitense ha trovato una specie di amuleto: delle sei vittorie ottenute contro Shelton, ben quattro lo hanno poi portato ad aggiudicarsi successivamente il titolo. È avvenuto a Vienna (2023), a Shanghai (2024) e soprattutto nei due Slam portati a casa quest’anno. Ben ha curiosamente vinto il primo incrocio con Sinner, due anni fa a Shanghai. Il problema è che da quella volta in poi l’azzurro non gli ha più concesso neanche un set. Big Ben ora vuole dire Stop.
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