Bentley, Rolex, ville e dipinti. Un tesoro da oltre 100 milioni di euro ha accompagnato la vita di Anna Bettozzi, conosciuta come Ana Betz, o Lady Petrolio. Una donna eccentrica che ha sognato anche una carriera da cantante (finita male), vicina a vip come Silvio Berlusconi e Lele Mora, ma anche finita al centro delle indagini per i suoi rapporti opachi con esponenti di ‘Ndrangheta e Camorra.
Amministratrice di fatto della Max Petroli (poi Made Petrol Italia srl) del marito Sergio Di Cesare, morto nel 2018, fu arrestata mentre era a bordo di una Rolls Royce alla frontiera di Ventimiglia. Anna Bettozzi, secondo l’accusa, sarebbe stata amministratrice di fatto anche della nuova società al centro dell’inchiesta di riciclaggio e pompe bianche della guardia di finanza.
La vita da vip
La ricca imprenditrice, con una fluente chioma bionda, ha sempre sognato una vita nello spettacolo. In passato ha vantato anche qualche apparizione al ‘Maurizio Costanzo Show’, alcuni singoli incisi e un concerto al teatro Sistina di Roma nel quale, come documentato, nel 1999, si ispirò alle star della musica mondiale. Di più, riuscì ad avvalersi della collaborazione di personaggi di primo piano dello show biz, come Kofi, producer di Celine Dion e Cher. E con quest’ultima, più volte, ha postato immagini su Instragram. E poi le feste nella sua villa sull’Appia Pignatelli, fino alle campagne pubblicitarie per vendere immobili di lusso. Una vita, sperata, nello show biz che, dopo la morte del marito, l’hanno trasformata in ‘Lady Petrolio’.
Le indagini
E così le successive difficoltà economiche, i rapporti con i clan e l’arresto nell’ambito dell’inchiesta ‘Petrolmafie’ ne hanno raccontato la sua parabola. Bettozzi è stata ritenuta dagli investigatori tra le persone che avrebbero evaso 185 milioni di euro di Iva, accise e Ires, dopo aver ottenuto finanziamenti da parte di clan della camorra.
Due gli episodi che, collegati all’inchiesta, fecero finire ‘Lady Petrolio’ sulle prime pagine dei giornali. Il sequestro di due milioni di euro in contanti quando fu arrestata nel 2019 e la lite intercettata dalle forze dell’ordine con l’attore Gabriel Garko, mai indagato, sul pagamento di 250 mila euro per una sua partecipazione a un video per sponsorizzare la società petrolifera.
Il maxi sequestro della finanza
Ora si è tornato a parlare di ‘Ana Betz’. Le indagini del Gico della guardia di finanza, hanno permesso di sequestrare beni per oltre 106 milioni di euro. Un provvedimento che ha colpito Bettozzi, la figlia Virginia Di Cesare detta ‘Jessika’ e i due imprenditori Filippo Maria Bettozzi e Roberto Strina, tutti ritenuti di elevata “pericolosità sociale, alla luce del loro consolidato comportamento illecito, emerso dai numerosi precedenti penali specifici, che ha consentito l’accumulazione di ingenti risorse economiche, idonee a sostenere un tenore di vita sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati”, si legge in una nota della finanza.
I quattro sono accusati di appartenere a “un’associazione per delinquere dedita alla commissione di plurimi reati tributari”, nonchè a “conseguenziali operazioni di riciclaggio, autoriciclaggio e reimpiego in attività economiche di denaro di provenienza delittuosa”, fatti per i quali sono stati destinatari di misure restrittive, nell’ambito dell’indagine dei militari del nucleo di polizia economico-finanziaria sulle petrolmafie.
Per loro il tribunale ha disposto il sequestro, tra i tanti beni, anche di una villa sull’Appia Antica, una Bentley, quote societarie, conti correnti, opere d’arte, orologi di lusso di marca Bulgari, Philippe Patek, Rolex. Tra i beni aggrediti dal provvedimento ablativo emerge una villa con accesso diretto al mare, dotata di piattaforma privata con predisposizione di attracco barche a Punta Lada, nei pressi di Porto Rotondo, a Olbia. Un tesoro da oltre 100 milioni di euro.