di
Carlotta Lombardo
Uno studio, il primo mai realizzato, pubblicato da Nature sui celebri «Dinosauri duellanti» metterebbe fine a decenni di dibattito: il piccolo tirannosauro Nanotyrannus del fossile non era un giovane Tyrannosaurus rex, ma una specie distinta
L’analisi di uno scheletro di tirannosauro straordinariamente completo, portato alla luce nel mezzo del Montana nel 2006 e mai analizzato prima d’ora, riscrive la storia del T.rex (Tyrannosaurus rex), il più celebre e potente predatore sulla Terra, estintosi 66 milioni di anni fa. Risolvendo così uno dei dibattiti più controversi della Paleontologia.
Uno studio appena pubblicato su Nature dai paleontologi statunitensi Lindsay Zanno (North Carolina State University) e James Napoli (Stony Brook University) presenterebbe infatti prove evidenti che lo scheletro del celebre fossile dei «Dinosauri duellanti» risalente a circa 67 milioni di anni fa e proveniente da Hell Creek, in Montana, uno dei luoghi più ricchi di resti di dinosauri nel Nordamerica, non appartiene a un giovane tirannosauro in fase di sviluppo, come ritenuto finora visto le sue dimensioni ridotte, ma a un genere a parte con caratteristiche anatomiche diverse da quelle del più famoso predatore del Cretaceo superiore, reso iconico dal capolavoro cinematografico di Steven Spielberg, «Jurassic Park». Un gruppo distinto rispetto al T.rex, quindi, chiamato Nanotyrannus, agile e dinamico e in competizione con altre specie simili, seppur molto più grandi.
Il celebre fossile mostra infatti un esemplare di triceratopo e di un piccolo tirannosauro, fossililizzati in un apparente duello mortale, tanto che un dente del presunto T.rex è ancora nelle «carni» della sua preda. Particolare, però, che ha dato il via, tra gli esperti, ai primi dubbi. Come poteva un giovane T.rex, dalla forza sicuramente inferiore rispetto a un esemplare adulto, ingaggiare una lotta di questo tipo con un triceratopo? Si trattava di un giovane Tyrannosaurus rex, ancora in crescita, o di una specie a sé stante, battezzata Nanotyrannus lancensis? «In realtà, negli anni Quaranta del secolo scorso, sempre a Hell Creek, era stato trovato il fossile di un cranio di dinosauro che sembrava essere un Tyrannosaurus rex in miniatura ma agli inizi degli anni Novanta qualcuno aveva pensato a una nuova specie, ipotesi subito scartata dalla comunità scientifica – spiega il paleontologo Filippo Bertozzo, che collabora presso il Royal Belgian Institute of Natural Sciences di Bruxelles (Belgio) e un mese ha scoperto una nuova specie di dinosauro, l’iguanodonte Cariocecus bocagei vissuto nel Cretaceo superiore, circa 125 milioni di anni fa -. I “Dinosauri duellanti” sono stati acquisiti tramite asta dal North Carolina Museum of Natural Sciences e ancora mancavano di uno studio approfondito. Quella di Nature è la pubblicazione che aspettavamo. Lo studio dello scheletro quasi completo del fossile è il primo che ci dà un quantitativo di dati incredibile, con il risultato che ora è molto più realistico ipotizzare che si tratti effettivamente di una specie nuova: un Nanotyrannus, appunto. Un predatore adulto di dimensioni ridotte che, 67 milioni di anni fa, condivideva con il T-rex le pianure del Cretaceo terminale».
Tecniche di istologia ossea (studio dei tessuti), modellizzazione della crescita e analisi morfologica comparata utilizzate nella nuova analisi dello scheletro “NCSM 40000”, parte dei «Dinosauri duellanti», dimostrano infatti che il femore e la tibia del presunto T.rex, alto all’incirca 4 metri e pesante meno di una tonnellata, mostrano almeno 14–15 cicli di crescita annuale, con ossificazione avanzata e sviluppo dell’Efs (External Fundamental System, una banda di tessuto a crescita lenta) . «Un chiaro segno di maturità scheletrica e, quindi, che l’animale era in realtà un esemplare adulto, di circa 20 anni – continua il paleontologo -. Un Nanotyrannus lancensis, genere ancora poco conosciuto, con particolarità proprie rispetto al cugino rex: arti anteriori più lunghi e funzionali; cranio più stretto, denti più numerosi e sottili e una diversa disposizione dei nervi cranici; oltre a una coda più corta e un peso di 700–900 kg contro le 8 tonnellate del T.rex. Una scoperta che costringerà i paleontologi a rivedere i molteplici studi sul tirannosauro fatti finora».
31 ottobre 2025 ( modifica il 31 ottobre 2025 | 16:40)
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