di
Floriana Rullo

Il deputato doveva rispondere del porto abusivo di un’arma detenuta in collezione e di munizioni da guerra alla festa nella Pro Loco di Rosazza a Capodanno 2024, quando un colpo dal suo mini-revolver ferì Luca Campana

Un anno e tre mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per il porto abusivo di arma da collezione, assolto invece per il possesso di munizioni di guerra. È questa la condanna per Emanuele Pozzolo. Si è così conclusa in tribunale a Biella la vicenda dello sparo di Capodanno che ha portato sul banco degli imputati il deputato vercellese. Il tribunale di Biella ha ritenuto l’imputato colpevole del porto illegale di arma da fuoco – una mini pistola North American Arms detenuta in regime di collezione – ma lo ha assolto dall’accusa relativa al porto di munizionamento a espansione, con la formula «perché il fatto non sussiste.

La richiesta del pm

Un anno e sei mesi di reclusione era invece la pena chiesta dal pubblico ministero per l’onorevole Emanuele Pozzolo. A un anno dal rinvio a giudizio del deputato, oggi nel gruppo misto dopo l’espulsione a maggio da quello di Fratelli d’Italia, il processo scaturito dalla notte di Capodanno 2024 a Rosazza giunge al termine. Il pubblico ministero Paola Francesca Ranieri questa mattina, 31 ottobre, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, con sospensione condizionale della pena, per il deputato che a Biella doveva rispondere di due accuse: porto abusivo di un’arma detenuta in regime di collezione e porto illegale di munizioni da guerra. Si tratta degli unici due reati per cui Pozzolo è stato rinviato a giudizio dal gup, ad ottobre 2024, dopo il pagamento di un’oblazione per altri due reati minori e il ritiro della querela per lesioni da parte di Luca Campana, ferito dal proiettile partito accidentalmente dal mini-revolver dell’onorevole quella notte.



















































La licenza

Nello specifico Pozzolo, che aveva da poche settimane ottenuto una licenza di porto d’armi per difesa personale dalla Prefettura di Biella in relazione all’impegno di parlamentare per donne e dissidenti iraniani, era accusato però di aver portato con sé nella Pro Loco di Rosazza una pistola che deteneva con un’altra licenza, quella per le armi detenute «in collezione» rilasciata dalla Questura di Biella.

I proiettili

Licenza che consente di detenere, ma non di portare all’esterno, delle armi in numero superiore a quello normalmente consentito ovvero 3 armi comuni da sparo. La procura aveva chiesto la condanna anche per il presunto porto illegale di proiettili ad espansione. «Ho comprato quei proiettili in armeria», aveva raccontato Pozzolo, «impossibile che lì vengano vendute munizioni da guerra come da reato contestato». Mentre in relazione all’altro reato, Pozzolo nelle sue dichiarazioni spontanee ha spiegato che sul porto d’armi per difesa personale rilasciato dalla Prefettura di Biella non c’era alcuna specificazione di quale arma corta da sparo fosse tenuto a portare con sé. Argomenti che oggi sono stati affrontati nell’arringa dell’avvocato difensore Andrea Corsaro prima della sentenza.


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31 ottobre 2025 ( modifica il 31 ottobre 2025 | 17:55)